venerdì 22 maggio 2020

Zack Snyder's Justice League: commento a freddo e un po' di storia

Quasi esattamente due anni fa scrivevi questo post dove ricordavi gli altri tre clamorosi casi cinematografici - peraltro grandiosi capolavori - macellati prima dell'arrivo nelle sale (I cancelli del cielo di Michael Cimino, C'era una volta in America di Sergio Leone e Superman II di Richard Donner). Quest'ultimo, in particolare, ha con Justice League molto in comune: entrambi cinefumetti supereroistici, entrambi iniziati da un regista e conclusi da un altro, entrambi i filmaker originali - reduci da una precedente pellicola - estromessi nel sequel per "divergenze" creative con gli studios e sostituiti per dare alla pellicola un tono più leggero, entrambi film di casa Warner...
La storia di Justice League la sanno ormai un po' tutti. Pellicola attesissima dagli Snyder enthusiast e dai comixreader più maturi, ma cassata dai vecchi dirigenti e dal consulente creativo Geoff Johns che volevano toni più leggeri e un rating PG-13, in special modo dopo le critiche [di eccessiva lunghezza, complessità, oscurità e drammaticità] al bellissimo Batman v Superman, e che profittarono del lutto improvviso di Snyder (il suicidio della figlia adottiva Autumn) per allontanarlo dalla regia e sostituirlo con Joss Whedon. Già: Whedon, già regista dei due Avengers di Disney! chi più di lui avrebbe potuto accontentare mamma Warner nel dare toni più leggeri, pacchiani e Marvel-style agli eroi DC Comics?
Peccato che l'operazione non riuscì affatto: nonostante il budget da kolossal ($350 milioni), i troppi reshoot di Whedon, i buchi di trama, le incongruenze con l'universo tracciato da Snyder non accontentarono gli spettatori e lasciarono profondamente insoddisfatti i suoi fan. La versione cinematografica attesa da anni - si era parlato di una prima pellicola sulla Lega della Giustizia già nel 2007 diretta da George Miller - è stata totalmente e indiscutibilmente deludente. Tantoché già pochi giorni dalla prima nacque il movimento #ReleaseTheSnyderCut che in questi tre anni si è espresso tramite il Twitter wall, il gruppo Facebook For Snyder Cut - The Justice League movie we need and deserve, il sito forsnydercut.com e le tante manifestazioni di raccolta fondi a favore della American Foundation for Suicide Prevention, petizioni, proteste pacifiche, cartelloni pubblicitari, etcetera etcetera, e di cui anche tu hai fatto parte, contribuendo col pochissimo che hai potuto. Blog, giornalisti e detrattori vari hanno costantemente negato l'esistenza del taglio di Snyder, nonostante la fervente attività del regista su Vero rivolta nella direzione opposta: Snyder infatti non ha mancato di sottolineare l'esistenza del suo taglio, postando foto, clip e indizi, in ciò supportato dagli attori (su tutti Jason Momoa, Ray Fisher e in ultimo Ben Affleck e Gal Gadot), dallo storyboarder Jay Oliva, dal direttore della fotografia Clay Enos e dal compositore Junkie XL, fino a stuntmen, colleghi, amici, fumettisti, etcetera etcetera etcetera.
Giorno 20 maggio, dopo un evento annunciato sul social Vero [un watch party di Man of Steel commentato dal regista e dalla moglie Debbie Snyder e con l'ospite d'eccezione Henry Cavill], alla fine della Q&A session, Snyder ha sorpreso i milioni di fan collegati in streaming con l'annuncio della sua cut in arrivo, l'anno venturo, su HBO Max, il servizio di streaming di mamma Warner in lancio giorno 27 maggio pv.
Snyder ha ringraziato, giustamente, i fan. Perché, nonostante la convenienza economica dell'operazione per Warner ed HBO in termini di abbonamenti e visualizzazioni, ritorno d'immagine, spinta commerciale e pubblicitaria, ciò non sarebbe stato possibile senza il tam tam mediatico costante del fandom. Ha anche ringraziato la major Warner Bros. che così investendo ha implicitamente fatto mea culpa, dimostrando non di meno di essere davvero un grande studios all'altezza del suo antico e prestigioso nome.
Il film si chiamerà Zack Snyder's Justice League [un po' come il Superman II nominato The Richard Donner Cut]. Giacché non avrebbe avuto alcun senso chiamarlo semplicemente Director's cut o Extended cut. Snyder stesso ha ammesso che "sarà un'esperienza cinematografica totalmente differente dalla theatricul cut", nella quale - stando ai tanti rumor e ricostruzioni - è confluito appena un quarto del lavoro del regista. Una pellicola nuova che, forte di un ulteriore budget di 30 milioni di dollari, vedrà richiamare cast e crew per ridoppiaggi e reshoot - emergenza Covid-19 permettendo.
Verrà rilasciato l'anno prossimo venturo in formato miniseriale da quattro puntate da un'ora cad. in streaming, ma anche in unico montaggio [leggi "grande ed epico film di quattro ore"] su supporto fisico e fors'anche nelle sale. Fotografia aggiuntiva e post-produzione significheranno "ripristino di alcune idee originali ammorbidite già durante la fotografia principale" - ovvero: redesign di Steppenwolf e di Cyborg (che ad un certo punto si sarebbe dotato di un ulteriore paio di braccia), e chissà, magari l'inserimento di un finale alternativo conclusivo, visto che il Justice League originale avrebbe dovuto prevedere un sequel mai girato e in uscita il 14 giugno 2019.


Orbene,
piaccia o no Snyder, possa piacere o no il film quando uscirà, che peraltro porta con sé il peso di enormi aspettative e l'onere di correggere la debolezza della theatricul cut,
l'operazione ha davvero implicazioni importanti per il mondo del Cinema. Innanzitutto, si tratta una vittoria artistica per il regista permettendogli di chiudere il cerchio della sua visione e dimostrando che ci può essere spazio per l'autorialità anche nei kolossal da blockbuster. Secondariamente, l'atipicità della cosa [film terminato, abbandonato e lanciato in forma alterata in sala, ripreso quattro anni dopo con cast riunito, per venir rilasciato, in un taglio alternativo, su altri canali] rischia di creare un serio precedente. E in effetti, in questi ultimi anni, sono tanti i film e i serial che hanno deluso lo zoccolo duro dei fan o che hanno registrato cambi di regia in corsa, arrivando nella sola forma voluta da studios e produttori. Guerre Stellari e Il Trono di spade su tutti. Finora un'operazione del genere si era vista solo in qualche prodotto più di nicchia, quali libri, fumetti e videogiochi (v. Mass Effect 3 al quale BioWare diede un finale modificato via DLC per venire incontro alle critiche dei fan), ma oggi, 20 maggio 2020, ti viene praticamente detto "tranquì, retcon, nuove sottotrame e finali alternativi... sono qui: basta chiederli e dimostrare di far rientrare produttori, studios e investitori degli esborsi". Cosa ancora più importante, significa "rispetto" per il lavoro di un uomo che, dopo una terribile perdita, ha cercato di gettarsi a capofitto nel progetto, illuso che il lavoro l'avrebbe portato ad affrontare ed elaborare il lutto, ritenendo - a torto - che sarebbe stato catartico, che avrebbe giovato come via di fuga.
E infine una domanda: potrebbe il rilascio di questa cut cambiare le cose nel DC Cinematic Universe? Maybe... di sicuro non possiamo ancora saperlo. Indipendentemente dal successo ottenuto o mancato da Zack Snyder, la sua visione era grandiosa, epica e matura, ma i cinefumetti DC-Warner si sono costantemente allontanati dai suoi progetti dimostrando tutta la loro eterogeneicità, fino a creare dei mini universi narrativi sovente mal coesi tra loro (v. Wonder Woman e Aquaman, il DCAU, i Worlds of DC di Joker e del prossimo The Batman con Robert Pattinson, e i microcosmi televisivi CW e del Titansverse). Ma non puoi escludere nuove rotte, sottotrame esplorabili che potrebbero venire fuori, magari affidati a Snyder stesso, magari sotto forma di HBO Max Originals.
Non ci resta che attendere, guys: "conosco la strada, finisce in pianura".