giovedì 31 dicembre 2020

Tenet. Commento

Tenet, l'ultima fatica di Christopher Nolan, è il primo grande blockbuster a giungere dopo la pausa forzata provocata dalla pandemia. Con esso Nolan ha confezionato un avvincente e ambizioso spy movie che utilizza un linguaggio scientificamente verosimile per sovvertire la comune concezione lineare del tempo, e sfidare la messinscena hollywoodiana mediante una pellicola stratificata.
Nell'unico palindromo che ne identifica il titolo, Tenet è un film complesso, difficile ma straordinario, e fa dell'ossessione per il tempo il suo fulcro centrale. Ciò non deve stupirti perché "il tempo" è sempre stato una nozione importante per Nolan, a partire dall'esempio classico di Memento [dove l'intera vicenda è mostrata all'inverso], passando per Batman Begins e The Prestige [dove l'arco narrativo dei protagonisti è approfondito per tramite flashback], Inception [dove i livelli del sogno dilatano la percezione del tempo stesso], Interstellar [dove i viaggi cosmici conducono a un paradosso temporale], e Dunkirk [dove si esplora il conflitto intrecciando tre storie che durano rispettivamente un'ora, un giorno e una settimana].
La trama di Tenet - che vede un operativo americano della CIA senza nome e meglio conosciuto come "Il Protagonista", introdotto in un programma top-secret nel quale si troverà ad affrontare agenti e terroristi che si muovono a ritroso nel tempo, e dal cui esito dipende la sopravvivenza del mondo intero - fa della non linearità temporale e del nesso causa-effetto il magistero della propria narrazione, rafforzata, essa, dalla naturalezza e grandezza degli effetti visivi, della fotografia e dell'accompagno musicale. E se John David Washington è in grado di incantare lo spettatore, è anche grazie alla performance carismatica di Robert Pattinson, attore che apprezzi sempre più ad ogni film che lo vede scritturato. Tutto è strabiliante, in effetti in Tenet, e coraggiosamente bello.


Tenet è una vera e propria esperienza, forse non fruibile da tutti. Era l'evento cinematografico dell'anno già prima della pandemia, ed è diventato una sorta di Sacro Graal: non solo un film di Nolan - genio visionario di cui basta il nome per chiamare le persone al cinema, spesso mettendo d'accordo pubblico e critica - ma anche un film giunto in un periodo unico, nell'anno segnato dal Covid-19. È il perfetto specchio del nostro tempo, un mondo al collasso climatico, economico e sociale, che, con in più la confusione, l'inquietudine e la paura per il virus che ancora lo attanagliano, vorrebbe riavvolgere il nastro e tornare indietro di qualche anno.