mercoledì 4 settembre 2013

Splinter Cell: Blacklist. Commento

Dicevi come in quel di Ragusa hai comprato Splinter Cell: Blacklist, avendo tuttosommato amato il precedente Conviction (nonostante la sua scarsissima componente stealth), e in generale il personaggio di Sam Fisher.
Affettivamente, avendo letto che Blacklist avrebbe comportato un significativo ritorno al superealismo dei primi capitoli, eri un po' titubante per l'acquisto, 'ché il massimo dello stealth a cui hai giocato sono i videogiuochi di Batman Arkham! E avresti volentieri aspettato qualche mese... ma la spinta decisiva l'hai avuta, come dicevi, in quel del GameStop di Reggio Calabria, da quel cretino di commesso e dalle sue informazioni false e tendenziose, e dalla voglia (taaanta) di tornare col dischetto in mano per spernacchiarlo (come poi hai fatto).
Che poi non hai mai capito perché la serie si chiami Tom Clancy's Splinter Cell, in quanto di Tom Clancy c'è solo l'idea iniziale, che ormai s'è persa nell'alba dei tempi, mentre le sceneggiature sono scritte da altri.
Ma tant'è.
Nella serie, assumi il ruolo di Sam Fisher, tostissimo e cazzutissimo protagonista, ormai giunto nel pieno del fascino del brizzolato, veterano dei Navy SEAL (forze speciali d'élite impiegate dal governo degli Stati Uniti d'America in conflitti non convenzionali, difesa interna, azioni anti-terrorismo e missioni speciali di ricognizione), che viene richiamato nell'NSA (l'Agenzia statunitense che, con la CIA, si occupa della sicurezza e dello spionaggio nazionale) per la divisione segreta Third Echelon, impiegandolo all'interno di una "splinter cell", ossia una cellula fantasma (nel senso che ufficialmente non esiste) chiamata ad operare in ambienti ostili che richiedono particolare agilità, strategia militare ed esperienza tattica. Gli agenti splinter cell sono supportati sul campo da piccoli team di 3 o 4 fra i migliori esperti in ingegneria, tattica, equipaggiamento e sistemi informatici, nonché da risorse illimitate e da strumentazione, armi ed equipaggiamento fra i più avanzati al mondo. Gli splinter cell godono altresì della più totale libertà di usare la forza, di infrangere qualsiasi legge e di uccidere, e rispondono solo ed esclusivamente agli ordini del Presidente.
Ciò premesso, in Blacklist, Zio Sam, a capo di una nuova unità Echelon, dovrà salvare il mondo un'altra volta, scongiurando gli attacchi terroristici sferrati dai misteriosi Ingegneri.
La serie è nota per il suo piacevole mix di fantapolitica ed azione al passo coi tempi: c'hai trovato terrorismo internazionale, virus informatici, armi chimiche, contrabbando d'armi e d'informazioni riservate, colpi di Stato, etcetera... tanto nella campagna principale quanto nelle missioni secondarie.

Blacklist prometteva appena SETTE ore in singolo. Be', sono QUINDICI giorni che ci giochi, visto che per portare a termine ogni missione hai avuto bisogno di almeno dieci/quindici tentativi! E questo, oltre che per la tua scarsezza, certamente grazie al ritorno di un gameplay stealth puro, che tuttavia non ha abbandonato la spettacolarità e l'impronta action; mescolanza vincente possibile per la presenza di tre modalità di gioco: "fantasma" (che richiede di evitare i nemici piuttosto che affrontarli, e passare del tutto inosservato), "pantera" (quella dell'assassino silenzioso) e "assalto" (giocando di petto, à la Gears, ma bastano un paio di pallottole e... caput).

Ottimi tanto il level design che la grafica (sul punto, volendo fare il "precisino della fungia", solo su XBOX 360 c'è la possibilità di installare un pacchetto di texture ad alta definizione). Un plauso al doppiaggio - con un sempre bravissimo Luca Ward ("Hai conosciuto una famiglia intera di Ward: Ward il padre, Ward il figlio e Ward la figlia, e tutti se la passavano bene..."). Ben costruita la storia; la trama principale è chiara e non si perde in inutili e tediosi giri di parole né in complicazioni, e riprende alcuni elementi narrativi di Conviction al fine di creare continuità. Armi, gadget, visori e componenti della tuta, sono interamente personalizzabili. Tristezza infinita per la perdita della possibilità, vista nel precedente episodio e che tanto avevi apprezzato, di malmenare gli ostaggi durante gli interrogatori... ma hai trovato quantomeno interessante l'introduzione delle scelte morali "risparmia o uccidi". E tu li hai uccisi. Tutti!
Peccato infine, per l'evidente screen tearing nelle scene scriptate ambientate a bordo del Paladin - il quartier generale di Fourth Echelon, gemello dell'Air Force One, che svolge praticamente lo stesso ruolo che aveva la Normandy in Mass Effect.
Insomma: un titolo di spessore. Un rilancio della serie come ne hai visti pochi. Indirizzato specie a chi pensava che Sam Fisher, dopo Conviction, fosse morto.
Splinter Cell: Blacklist
di Ubisoft
DVD, multipiattaforma, € 69,99
Voto: ★★★★★

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