mercoledì 2 luglio 2014

2049: L'ultima frontiera e Detective Stone. Commento

Bene.
Eccoti alla prima resa dei conti.
Cominci subito col dire che ierisera non ce l'hai fatta proprio a finire 2049: L'ultima frontiera. Vuoi perché la parte di Rutger Hauer era più di supporto che altro, vuoi per le scene spaziali fatte in un 3D fintissimo che sembrava uscito dal Nintendo64, vuoi per i modellini delle astronavi che... erano proprio modellini! Le scenografie e i costumi erano decenti, ma la storia troppissimamente trita e ritrita: sostanzialmente una grande corsa all'oro (qua però sostituito dalla "megaurite", un minerale raro e prezioso quanto fantasioso) nello spazio profondo, che vede protagonisti tre uomini disposti a tutto pur di diventare ricchi, esattamente come accadeva all'epoca della conquista del west. Perché di mix tra fantascienza e western trattasi, con tutti i punti di debolezza dei film sulla frontiera (che non hai mai potuto digerire), uniti ad una regia di livello mooolto amatoriale. Insomma, un pasticcione noiosissimo! Prego notare che accanto ad Hauer c'era il ritorno di Brion James, l'altro replicante masculo di Blade Runner.

Meglio - ma di sicuro non un capolavoro - Detective Stone, che quantomeno assurge a piccolo cult dei B-movie di fantascienza. Qui, in una invero affascinante Londra del futuro, inquinata e parzialmente allagata a causa del riscaldamento globale, il cazzutissimo e truzzissimo Detective Stone, sospeso dal servizio in polizia per esaurimento nervoso, dà la caccia ad un feroce serial killer che strappa il cuore alle sue vittime. E che si rivelerà essere una creatura mutante. Anche qui le citazioni da Blade Runner si sprecano: Hauer è vestito in maniera molto simile al suo Roy Batty (maglia nera, spolverino in pelle, capello corto, stivalazzi) e casa sua è piena di piccioni (!). Sì, è vero, la sceneggiatura è a volte lacunosa, e il cattivone sembra finto già da millemila miglia di distanza... epperò il film riesce a salvarsi, rivelandosi una sottovalutata sorpresa. Nel senso che non è proprio da buttare. E sei sicuro che alla sua uscita ebbe un discreto successo. Ah, dimenticavi, nel cast anche Kim Cattrall, già Tenente Valeris in Star Trek: Rotta verso l'ignoto.
Ecco, perché riflettevi che molti cult di fantascienza sono nati esattamente come B-movie o comunque come film a basso budget. v. Mad Max, Johnny Mnemonic, 1997: Fuga da New York e 2013: La fortezza. Ed è anche vero che certi attori sono ritenuti di livello solo e semplicemente perché recitano abitualmente in megaproduzioni hollywoodiane, quando, a causa delle loro limitate capacità recitative, sfigurerebbero persino in un C-movie. Tipo Ben Affleck.

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