giovedì 7 marzo 2013

La Notte dei Gufi e R.I.P. Un confronto

Ieri s'è finalmente concluso il primo arco narrativo batmaniano successivo al rebootone.
Dici "ieri", perché tu l'hai letto solo ieri, visto che in quel di Peggio Calabria le fumetterie le riforniscono con una settimana di ritardo rispetto al resto d'Italia (che già è indietro di 6 mesi rispetto alle uscite americane).
Premesso che dello spillato mensile sono ovviamente il talentuoso Scott Snyder e il "disegno-le-facce-tutte-uguali" Greg Capullo a fare la parte del leone ('ché di Tony Daniel non hai ancora capito se stia effettivamente tenendo conto del reboot e abbia ricominciato daccapo, o stia continuando la sua storia pre-Flashpoint), ora che finalmente tutti i pezzi del puzzle sono al loro posto,

come giudichi La Notte dei Gufi?
Ocio: contiene spoiler
Intanto, scopri SOLO ADESSO che a Gotham, sin dai tempi delle colonie, è SEMPRE esistita una società segreta - la Corte dei Gufi - che occultamente gestisce, ad ogni livello, la città, così chiamata perché i suoi membri sono mascherati da "allocchi". E che il Circo dei F.lly Haly - ove Dick Grayson è cresciuto con i genitori, i Grayson Volanti, fino a quando il Bat-man l'ha preso con sé - è in realtà una copertura, fungendo da centro di reclutamento per la Corte stessa, alla quale, ogni dieci anni, veniva esibito e proposto un giovane, scelto tra i migliori atleti, che veniva poi rapito ed addestrato per diventare un "artiglio" (un fedelissimo assassino che veniva ibernato e risvegliato all'occaso).
Cioé solo oggi te le dicono, dopo la bellezza di ottant'anni e passa di storia batmaniana?! Ma tant'è.

Ma perché proprio i gufi? Perché nel regno animale, i gufi sono nemici naturali dei pipistrelli. E perché i rapaci notturni hanno un volo silenziosissimo, e questo aspetto ben si adatta alla setta dei Gufi, che osserva nell'ombra i gothamiti, invisibile e ammantata di folklore per rendersi quasi soprannaturale agli occhi delle sue prede, e per agire impunita.

Tutto ciò è molto bello, e Snyder è davvero bravo nello scavare e rinnovare le radici della leggenda batmaniana, e nel parlare del Cavaliero Oscuro attraverso tutto ciò che lo ha sempre circondato (la famiglia, i ricordi, i suoi aiutanti e la città di Gotham); ma La Notte dei Gufi arriva troppo a breve distanza da Batman: R.I.P., e per molti aspetti ti è sembrato un suo riciclo.
Non ci credi? Leggi.
In Batman: R.I.P. c'era il Guanto Nero, un'organizzazione criminale sparsa per tutto il globo, che si proponeva l'obiettivo di demolire psicologicamente il Cavaliere Oscuro e tutto quel che lui rappresenta; ma anche la Corte dei Gufi, una volta uscita allo scoperto, si è proposta il medesimo fine.
In Batman: R.I.P., il Dott. Simon Hurt si spacciava come padre di Bruce Wayne, sopravvissuto all'assassinio di Joe Chill, in realtà da lui stesso pagato per far uccidere moglie e figlio, inscenando anche la propria morte, 'sì da potersi dedicare pienamente alle sue perversioni. Tutte menzogne, ovviamente, ma raccontate per distruggere emotivamente il Bat-man. Ne La Notte dei Gufi, Lincoln March si dichiara fratello di Bruce Wayne, quello nato prematuro e malato di mente, abbandonato dai genitori presso il Willowwood Asylum, e la cui esistenza è stata celata per lungo tempo. Anche in questo caso scoprirai che sono tutte balle.
Tra l'altro, il Dott. Hurt è un adoratore del demone Barbatos, culto blasfemo presente a Gotham sin dall'epoca delle colonie, e l'elemento della Gotham marcia, malata e corrotta, è presente in tutte le storie di Snyder.
Ancora, in entrambe le saghe il nostro eroe vacilla: in Batman: R.I.P., il Dott. Hurt portava quasi alla follia Batman, tanto che questi assumeva il mantello del "Batman di Zur-En-Arrh", una personalità fittizia costruita da Bruce Wayne per mantenere Batman in condizione di combattere nel caso fosse portato all'insania o gli cancellassero la memoria. E anche ne La Notte dei Gufi, Batman viene pericolosamente spinto alla follia quando è intrappolato nel labirinto... eppure resiste!
Alla fine di Batman: R.I.P., debuttava una nuova caratterizzazione del Joker, a torso nudo, con le cicatrici e una nuova, insana fissazione per i rasoi; nel prossimo arco narrativo (Death of the Family), debutterà la nuovissima caratterizzazione del Pagliaccio del Crimine, quella con la faccia "sgargiata".
Dopo Batman: R.I.P., Bruce Wayne moriva - per poi tornare più vivo di prima... ma questa è un'altra storia - mentre parallelalmente alla run di Snyder, assisteremo alla morte di Damian Wayne (cosa che, a sua volta, è essa stessa riproposizione di un altro arco narrativo vecchio di trent'anni).
Infine, tanto il Dott. Hurt quanto Lincoln March, sono in realtà villain più vecchi di quanto pensi.

Il Dott. Hurt è infatti il brillante psicologo che, in una storia del 1963, riusciva a convincere il Bat-man a sottoporsi ad un esperimento che lo avrebbe aiutato a comprendere meglio i meandri della follia che spinge i suoi nemici ad agire senza alcuna logica apparente. Nella versione rinnovata di Grant Morrison, il Dott. Hurt sfruttava i dati così acquisiti per fondare il Guanto Nero e creare i "3 fantasmi di Batman".
Lincoln March sarebbe invece Thomas Wayne jr. ed ha fatto la sua prima apparizione nel 1974. All'epoca però moriva, intercettando un proiettile che avrebbe ucciso il suo ritrovato fratello (Bruce). Ricomparve quindici anni dopo nella graphic novel JLA: Terra 2 di Morrison e Frank Quitely, ambientata in una Terra alternativa, dove era Thomas Wayne jr. il figlio sopravvissuto e, cresciuto da Joe Chill, diventava il vigilante Owlman, controparte malvagia di Batman. Owlman = Uomo Gufo.
Quindi Scott Snyder ha ripescato un personaggio obsoleto e, amalgamando due storie differenti e apparentemente inconciliabili, lo ha reintrodotto in continuity... facendolo diventare il Grande Gufo.
Bella lì!

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