domenica 2 marzo 2014

Cominks: tre-giorni all'insegna del fumetto... in quel di Messina!


Tre-giorni-tre (dall'1 al 3 marzo), ma a te è bastata un'ora e mezza, strasufficiente per girartela tutta. Perché ieri ha debuttato in quel di Messina il primo festivàl del fumetto peloritano! - evidentemente per l'invidia della "riuscitissima" fiera di Villa S. Giovanni - con il patrocinio della Città di Messina, di alcuni Comuni limitrofi e dell'Università di Messina, e il supporto economico di vari sponsor.
L'evento era ospitato nella Cittadella universitaria dell'Annunziata e, dopo aver annunciato un ingresso a pagamento di 7 euri, han saggiamente deciso di aprire i cancelli aggratise. Questo, a loro dire, per la prevista GRAAANDE affluenza. Te invece pensi che la GRAAANDE affluenza non sia stato il motivo, bensì la conseguenza della gratuità. Ma mantieni il segreto.
L'evento, citi testualmente il manifesto, era: "imperdibile non solo per i più fedeli habitué delle convention italiane del settore, ma per tutti gli appassionati di musica, fumetti, fantasy, videogame, giochi di ruolo e società, film d'animazione, improvvisazioni e costumi, configurandosi come un ricco contenitore di arte e cultura, divertimento e genialità, capace di coinvolgere in maniera interattiva famiglie, bambini, ragazzi e adulti in quattro ricchissime aree tematiche".
Dici: Hanno mantenuto le promesse?
Come direbbe qualcuno: Don't ask!
Perché c'era tutto... ma a... piccole dosi. Molto piccole!
Lo Stand Comics, con una quindicina di bancarelle di fumetti nuovi e usati. Solo che di comics manco uno, visto che vendevano praticamente solo manga e bonellidi, boh;
lo Stand Games, dove, invece di trovarci nerd sfiniti da partitazze a GdR, Magic e wargames, c'hai trovato i tavoli di Subbuteo! e dove t'eri seduto per provare l'XBOX One, ma t'hanno cacciato 'ché volevano un euro per mezz'ora di Forza 5. UN EURO PER MEZZ'ORA: SUCA!
lo Stand Movie, chiuso, che apriva il pomeriggio, con sommo dispiacere di tua cognata che voleva vedere Gyakuten Saiban, film tratto dal videogiuoco Phoenix Wright: Ace Attorney;
il recinto per le battaglie medievali e il tiro con l'arco, dove non t'hanno manco fatto fare un tiro di prova, che volevi sentirti un po' Freccia Verde!
i soliti punti di ristoro e, contrariamente alle aspettative, visto che si era sotto Carnevale, poca gente ridicolmente vestita.
Interessante l'iniziativa dei Workshop, dove, ad orari prestabiliti potevi seguire miniconferenze su fantascienza, fantasy, scrittura creativa, cosplay, disegno, etcetera, etcetera. Eppoi, ovviamente gli immancabili ospiti: pare sia venuta a cantare la Cristina D'Avena, e c'era pure Lorenzo Bartoli, autore del romanzo Bambole, che teneva banco in una miniconferenza sul "cyberpunk in Italia".
Un plauso alla riuscitissima organizzazione: un'ora ad aspettare la navetta (per l'andata. Il ritorno a piedi!) che, contrariamente a quanto dichiarato, NON faceva la spola a ciclo continuo in andata e ritorno e NON era compresa nel prezzo! Da rivedere la distribuzione degli stand, decisamente troppo lontani tra loro e dispersi all'interno della Cittadella: sembrava di girare il presepe vivente di Fiumara... prima de qua, poi de là, poi laggiù!
Complimenti infine ai designer: le mascotte con la testa a cippetta sono davvero un mito. E lo slogan "tutta un'altra mazza" con l'asso di bastoni, non l'hai ancora pienamente compreso.
Ma siccome "sbagliando s'impara", e ti senti comunque di fare gli auguri a questi giovIni siciliani pieni di buone intenzioni & idee, speri che l'iniziativa venga ripetuta in futuro, migliorata.

Andando alle letture,
mentre il 1° vol. delle Fondazioni di Asimov ti guarda ancora dal comò nell'attesa di essere terminato (30 maledette pagg!), hai accattato in edicola il 17° albo della collana antologica Le Storie della Bonelli, Oxid Age di Gigi Simeoni, qua scrittore, disegnatore e "faccio-tutto-mì". Autoconclusivo post-apocalittico da discount decisamente poco riuscito, con un finale che non è un finale. Capisci che se scegli un'ambientazione del genere è difficile uscire dagli schemi à la Mad Max, perciò era meglio se Gigi tornava a scrivere del buon Commissario De Vitalis.

Millemila volte meglio Le Sirene di Gotham: Unione. Che pensavi fosse la solita minestra riscaldata di storie inutili con protagoniste le donnine di Gotham (la Gatta, Poison Ivy e Harley Quinn). E in parte c'hai azzeccato, ma solo perché Guillem March disegna da Dio le donne (anvedi la cover!), mentre per il resto, tanto di cappello! d'altronde stai parlando di Paul Dini che, dopo aver concluso il Cuore di Hush su Detective Comics, all'epoca continuò la sua run su Le strade di Gotham e Le Sirene di Gotham.
Quello che più ti piace del Batman di oggi è che, sulla scia degli insegnamenti di Sua Maestà Morrison (e cioé che tutto, ma proprio tutto, il Batman è in continuity), altri scrittori hanno iniziato a giocare con le vecchie storie: Neil Gaiman, Tony Daniel, Scott Snyder e Paul Dini, perlappunto, che qua ti presenta un arco narrativo che pesca dalla Golden Age del Joker, retconnando il suo periodo camp, la sua primissima spalla, il nano Gagsworth detto Gaggy, la jokermobile e le sue iene ridens!

Frattanto hai terminato Dead Space 2 che, giuri, nello scontro finale con quella zoccola di Nicole t'ha fatto venire le palpitazioni. C'avevi i nervi a fior di pelle e la tachicardia, c'avevi! tanto che ti sei detto: o lo finisci o stanotte per l'ansia e l'angoscia non riuscirai a dormire!

Nessun commento:

Posta un commento