martedì 7 ottobre 2014

True Detective e il rinnovo [parziale] della tua collezione libraria

C'è che una domenica di tre mesi fai ti sei alzato col pensiero di togliere un po' di polvere dai tuoi amati libri. Anche perché periodicamente, oltre che fargli prendere un po' d'aria, ne cambi disposizione, portando avanti quelli da leggere e passando in secondo piano quelli frattanto letti. Spolvera qua, sistema di là, ti sei Affettivamente accorto di come il tempo passi inesorabile, non risparmiando, sigh! nemmanco i tomi più preziosi!
La carta ingiallisce, appaiono infioriture, e a volte non ti riesce proprio di evitare quelle odiose righe di lettura sulle costine, specie nei volumi più grossi!
Ora,
i libri che puzzano di vecchio ti hanno sempre affascinato e li hai sempre preferiti alle nuovissime edizioni. Perché, sostieni, è meglio certe cose leggerle con le loro prime traduzioni che con le (presunte) nuove. 'ché, ritieni, l'italiano del periodo storico in cui l'opera originale è stata data alle stampe, rende meglio l'atmosfera rispetto ad una traduzione forse più fedele, ma certamente e inevitabilmente più moderna.
Epperò, devi anche tener presente che molte edizioni pubblicate nel Bel Paese fino agli anni Settanta, specie quelle Mondadori da edicola (leggi: Urania), erano tagliate. Sì, perché c'è stato un tempo in cui Fruttero e Lucentini massacravano i testi che pubblicavano. E non ne facevano mistero. Che poi, sui libri di oggi diremmo, sarebbe solo un bene, vista la verbosità e la tendenza ad allungare il brodo di molti autori. Probabilmente all'epoca, solo Nord, Fanucci e Libra pubblicavano rigorosamente in maniera integrale.

Sicché hai iniziato una parentesi di rinnovo della tua collezione libraria, sostituendo, da un lato alcune infelici edizioni con altre migliori:
- Anni senza fine di Simak da Urania a Nord;
- La spedizione della V flotta e Gli incappucciati d'ombra di Hamilton da Urania a Classici Mondadori;
- Asimov Story da Urania a Oscar Mondadori;
- John Silence, detective dell'occulto da Gattopardo a UTET;
- Un ponte tra le stelle di Williamson & Gunn da Libra a Collezione Urania;
- La Luna è una severa maestra di Heinlien da Urania a Libri di Urania;
dall'altro, sostituendo una decina bona di libri messi piuttosto male, con altri di pari edizione ma in condizioni migliori.
Del vecchio avanzato, quello che hai potuto l'hai (s)venduto sulla Baia...

Poi ti sei stampato - presso il tuo studio grafico di fiducia - Brucia, strega, brucia! di Merritt, classicone della narrativa occulta, l'introvabile Le spade del giorno e della notte di Gemmell, e (tadaaa!) il 3° vol della tua personalissima antologia weird Appendici del passato e del futuro, nel quale c'ha ficcato tutti li racconti che non trovavi altrove di Lovecraft, Ewers e Blackwood.
Il tutto, accanto - non dimenticarlo! - a recuperi d'eccezione, tipo Tutti a Zanzibar di Brunner, Anello intorno al sole di Simak e Terra inesplorata di Rosny Aîné!

E tornando sul weird, la lettura dello splendido Hellboy, e la scoperta della serie True Detective - sbarcata proprio settimana scorsa su SKY, ti hanno "obbligato" a recuperare quei tre o quattro maestri della narrativa soprannaturale che colpevolmente e vergognosamente ti mmmancavano:
- L'orrore del mare, Naufragio nell'ignoto e La casa sull'abisso di Hodgson - che con le sue suggestioni profondamente influenzò il Solitario di Providence;
- 11 casi di Jules De Grandin di Seabury Quinn - autore che, con Lovecraft, Howard e Clark Ashton Smith, fu l'altra colonna portante di Weird Tales;
- I Segugi di Tindalos di F.B. Long - abile scrittore molto lovecraftiano;
- Il Gran Notturno e Malpertuis di Jean Ray - unanimamente riconosciuto come "il Lovecraft europeo";
- Il Re in giallo di Chambers - che coi suoi racconti ispirò il Necronomicon;
- Fantasmi e altri orrori di M. Rhode James - maestro della ghost story vittoriana;
- Il villaggio nero di Grabinski - definito "il Poe polacco",

'ché non di solo Poe e Lovecraft vive l'uomo!
Di questo devi ringraziare, 5 volte su 7, le lodevolissime iniziative di piccoli editori semi-amatoriali (quali Profondo Rosso, Hypnos, Addictions-Magenes, Count Magnus Press e Dagon Press), che orgogliosamente portano avanti la pubblicazione di grandi perle dimenticate della letteratura-di-genere.
'nsomma, un frappo di libri. E pensi che così possa bastare... Per ora...
Circa True Detective, serie giallo-noir antologica - che ad ogni stagione pare rinnoverà interpreti, ambientazione e storia - la puoi solo consigliare, perché "meravigliosamente meravigliosa" (cit). Anche solo per la fotografia e la regia: stupenderrime!
Gli attuali episodi riguardano due omicidi rituali a distanza di vent'anni con legami occulti. E il citazionismo al Re in giallo di chambersiana memoria si spreca. Il bello di True Detective è che non ha la classica struttura e i limiti narrativi di un telefilm confezionato per il grande pubblico scemo. Ha qualità cinematografiche (anche grazie agli attori impiegati, Woody Harrelson e Matthew McConaughey), e sembra più un film lungo otto ore che un serial. Ed è già un cult.

Nel contorno, il recupero di una serie Bonelli da te sempre sottovalutata, Julia, l'indagatrice dell'animo, che invece s'è rivelata una lettura gialla adulta e squisitamente morbosa.
E mo' resti in attesa dell'uscita di quello che probabilmente sarà l'ultimo videogiuoco che accatterai per la tua XBOX 360 prima di passare alle next-gen: The Evil within, disturbante capolavoro annunciato del maestro Shinji Mikami. Sì, quello di Resident Evil.
Augh!

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