lunedì 12 gennaio 2015

47 rōnin. Commento

Brevissima rece di 47 rōnin, l'ibrido tra L'ultimo samurai e 300 dell'esordiente Carl Rinsch, con un Keanu Reeves come non se ne vedeva dai tempi di A scanner darkly.
Il film t'è piaciuto. Non è un capolavoro ma ti ha fatto passare 2 ore in spensieratezza.

Dicevi che 47 rōnin è chiaramente una rilettura in chiave fantasy di un fatto storico, la vendetta dei 47 samurai rimasti senza padrone, dopo che il loro daimyō era stato costretto all'harakiri per uno sgarbo commesso ad un nobile ospite. Con in più l'ovvia storia d'amore e il tema del diverso accettato dagli altri. Cheppoi di fantasy c'è ben poco: una strega mutaforma, qualche mostro, un samurai gigante, un "uomo illustrato" e un paio di demoni. Come a dire che l'elemento fantasy se ne sta perlopiù sullo sfondo a farsi i fatti suoi.


Il film ha chiaramente un budget importante, ottimi costumi e scenografie... e tutti gli attori giapponesi rimediabili sul mercato. Ci pensavi fosse una stupidata, e invece è abbastanza spettacolare e non annoia per gniente.
Certo, se volevi una pellicola che ricreasse degnamente il Giappone feudale, facevi meglio a rimanere su L'ultimo samurai con Tom Cruise, ché 47 rōnin è da questo punto di vista decisamente superficiale. Ma il film piacerà comunque certamente a tanti.

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