sabato 22 giugno 2013

Le sirene esistono davvero?

Ieri sera hai visto su Discovery Channel Sirene: il mistero sarà svelato, quello che a prima vista t'è sembrato un documentario vero e proprio e che poi hai scoperto, in realtà, essere un docu-fiction, ovverosia un "finto documentario". Mannaggialloro!
Perché, come quando hai visto in TV l'autopsia sull'alieno di Roswell, o il servizio sul cucciolo di drago sotto spirito, c'avevi quasi creduto!
Perché il documentario sembrava vero, con testimonianze di gente oscurata per rimanere nell'anomimato, filmati talmente grezzi da sembrare amatoriali, e ricostruzioni varie di ogni tipo.
Eppure, subito dopo l'uscita del docu-fiction un paio d'anni fa, pare che il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), l'agenzia federale oceanografica degli States, ha sentito la necessità di dover dichiarare ufficialmente che "le sirene non esistono"!
Why?

Ocio: est una ricostruzione!!!
Il docu-fiction partiva da una serie di prove scientifiche o presunte tali:
in qualsiasi cultura esiste il mito delle sirene, ovvero di leggendarie creature marine metà umane e metà pesce (perlopiù di sesso femminile); dall'Antica Grecia al cristianesimo (v. il dio Dàgon), dalla Cina alla mitologia nordica, passando per gli avvistamenti di navigatori quali Cristoforo Colombo e per le antiche pitture rupestri ritrovate in una grotta di arenaria in Egitto. Presso alcune tribù africane, c'è la credenza che le misteriose creature anfibie (qui chiamate Nommo) sarebbero arrivate sulla Terra millenni fa, dal sistema Sirio;

la registrazione, nel 1997, da parte del NOAA, di un suono ultrasonico - battezzato "Bloop" - di origine sconosciuta e decisamente "complesso" che, secondo alcuni ricercatori, sarebbe la prova dell'esistenza di una specie sottomarina intelligente sconosciuta;

la vera teoria del biologo marino Sir Alister Hardy della "scimmia acquatica", la quale sostiene che le proto-scimmie avrebbero attraversato una fase anfibia nel loro percorso evolutivo. Ad un tratto, un gruppo dei nostri progenitori si sarebbe spinto sulla terraferma, adattandosi definitivamente e dando vita ai primati arboricoli (dai quali, alla fine, siamo discesi noi esseri umani), mentre un altro gruppo sarebbe rimasto in mare, spingendosi sempre più in profondità e dando vita ad una specie cetacea antropomorfa. Hardy giunse a questa teoria quando si rese conto che:
- grasso sub-dermico: l'uomo, a differenza di tutti gli altri mammiferi terrestri, ha uno strato di grasso sottocutaneo, esattamente come i cetacei, che con quel grasso riescono a mantenere costante la temperatura corporea sott'acqua;
- pelle nuda: l'uomo non possiede una pelliccia, ma solo peli molto sottili e poco folti. Secondo la teoria comune, gli ominidi avrebbero perso la pelliccia per l'eccessiva arsura della savana; tuttavia le altre scimmie e quasi tutti gli altri mammiferi posseggono ancora una pelliccia! Secondo Hardy, la perdita di pelo sarebbe dovuta al trascorso nell'acqua dei nostri antenati. Prova ne è che gli unici mammiferi senza pelliccia (ippopotamo, elefante e rinoceronte) sono animali che trascorrono gran parte del loro tempo in acqua;
- bipedalismo: l'uomo è l'unica specie animale a camminare perfettamente eretta su due zampe. Secondo la teoria comune, gli ominidi avrebbero iniziato a camminare sulle zampe posteriori perché nella savana vi erano pochi alberi. Teoria che ha molti punti deboli, visto che camminare su quattro arti è indubbiamente più comodo e meno dispendioso di energie: l'acquisizione dell'andatura bipede ha comportato infatti una ristrutturazione radicale della nostra anatomia e va quindi interpretata come un avvenimento straordinario e niente affatto conveniente. D'altronde, le altre scimmie sono in grado di camminare su due zampe solo per brevissime distanze. Secondo Hardy, gli ominidi avrebbero appreso la perfetta postura eretta camminando immersi dentro l'acqua;
- coscienza del respiro: l'uomo, a differenza di tutti gli altri mammiferi terrestri, riesce a trattenere il fiato, esattamente come i cetacei, che riescono a trattenere il respiro ed esserne consci.
Una lettura estrema della teoria di Hardy ha portato alcuni studiosi ad ipotizzare l'esistenza attuale di umanoidi acquatici intelligenti che vivono in società complesse nel fondo dell'Oceano! Intelligenti o meno, l'esistenza di queste timide creature, sarebbe all'origine delle leggende sulle sirene tanto decantate anche da Omero nella sua Odissea. Ma magari non sono proprio come le bonazze con le zinne di fuori che seducevano, col loro canto, i marinai!

i classici e ripetuti ritrovamenti, avvenuti anche in epoca non recente, di carcasse di specie acquatiche sconosciute arenatesi sulla spiaggia, o di grossi squali infilzati con lance e coltelli di origine sconosciuta.
Al di là di ogni convinzione, il docu-fiction t'ha fatto capire che conosciamo meglio la superficie della Luna che le profondità del mare, e che le frontiere dell'Oceano non sono meno inquietanti di quelle dello spazio.

6 commenti:

  1. [Divido il commento in parti perché troppo lungo]
    Sono finalmente riuscita a trovare un luogo in cui si discutesse di questa docufiction, che sfortunatamente nel nostro paese è arrivato con quasi due anni di ritardo e profondamente modificato nei contenuti. Viene infatti venduto, stando alle informazioni che fornisce Sky, come docufiction in quanto accanto a quelle che dovrebbero essere prove scientifiche viene affiancata una ricostruzione dei fatti con attori e grafica computerizzata. Ora, quanti documentari sono stati girati con questo metodo? Se fosse come hanno sostenuto le reti emittenti del programma (perché i ricercatori, quelli che si sono fatti il culo per le proprie ricerche, di questo progetto non la penserebbero affatto così) allora non esisterebbe nemmeno Tuthankhamon, o Mao o Hitler solo perché sono stati realizzati documentari affiancati da una sceneggiatura. Ma credo che questo sia solo l'ennesimo tentativo di ostacolare un'indagine che inevitabilmente sarebbe venuta fuori. Ora, da queste mie parole si penserà che io creda fermamente nelle tesi sostenute dai ricercatori del NOAA: no, io sono solo una ricercatrice che sostiene la libertà umana di indagare sulla natura e sui suoi misteri.
    Il documentario mandato in onda su National Geographic è leggermente diverso da quello originale, in quanto sono state omesse delle parti, tra cui l'ascolto del Bloop integrale registrato in Sud Africa. Non sono un'esperta del linguaggio, ma per le mie ricerche ho spesso dovuto studiare i metodi di comunicazione umana in relazione a quelli animali, interrazziale ecc..., quindi posso dire di conoscere (per forzatura universitaria xD)i fulcri chiave attorno a cui gira il linguaggio umano. Premettendo che quel genere di nastro è parecchio difficile da compromettere o contaminare esternamente al momento della registrazione, il terzo gruppo di suoni isolati dai ricercatori del NOAA può essere perfettamente considerato umano, ma non solo per la complessità del linguaggio utilizzata, bensì per una cosa che nessuno ha tenuto a far notare: quel genere di programma che si usa per la riproduzione di tali nastri su computer è in grado di rilevare picchi e creste di suoni che si catalogano poi, attraverso questi parametri, in 'animali' , 'umani' , 'ambientali'. Forse nel documentario italiano non si vede, ma ad un certo punto la telecamera si avvicina allo schermo, per far vedere la scansione dei suoni, ed inquadra la parte inferiore dello schermo, dove si possono leggere dei parametri matematici in relazione ai suoni emessi, ed ecco che appare un 'human larynx parameter'. Guardando attentamente si nota poi che esso non è semplicemente una cosa scritta lì tanto per fare, ma un filtro che è stato inserito per isolare alcuni suoni rispetto ad altri. Se dunque i picchi e le creste dell'onda fossero classificati come più alti (nel caso dei delfini) o più bassi ( come gli ultrasuoni delle balene) non verrebbero rilevati dal programma in cui è stato inserito il filtro.
    Inutile ribadire quanto sia influente la complessità del linguaggio in questo discorso. La nostra lingua è fatta di accenti, cambi di tonalità, inflessioni ecc..., cose che, seppur nel suono non proprio pulito del Bloop, si distinguono molto facilmente. Per quanto certi animali, come i delfini, sappiano comunicare con un linguaggio molto più complesso non si può confondere una laringe umana ed una complessità linguistica umana con quella animale. Nel Bloop del Sud Africa si può sentire distintamente un ‘dialogo’ tra due esseri, uno dei quali certamente è un delfino, mentre l’altro, a ragion di cose (dato il discorso sui parametri di qui sopra e il discorso sul linguaggio) non può esserlo.

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  2. [Pt.2]
    Che il presunto corpo ritrovato sia vero o falso non lo sapremo mai, dato che le autorità americane si sono ben viste dal lasciarlo a disposizione dei ricercatori, dobbiamo prendere in considerazione le altre due prove universalmente note ed accettate.
    Non mi soffermo nemmeno a fondo sulla questione della ricorrenza mitologica, perché dovrebbe essere soltanto questo un motivo psicologico ed antropologico di indagine. Certi antropologi, anche di gran fama, ma non per questo infallibili, ritengono che la cultura umana, per via della ricorrenza di certe figure sacre/mitiche, sia ‘uniforme’ : ciò significherebbe che è assolutamente un caso che sia in Cina che in Sud America si crede nella figura dei draghi, semplicemente perché siamo umani e quindi prima o poi il nostro cervello arriva a concepire certe idee dal nulla che sarebbero universalmente condivise. Capite da queste affermazione che certi antropologi meritano il patibolo professionale per l’immensa montagna di balle che hanno utilizzato per smentire qualsiasi ipotesi evoluzionista al di fuori da quella darwiniana. E’ invece scientificamente provato che tra il Sud America del 3000 a.C e la Cina dello stesso periodo non potevano esserci contatti tali per cui una cultura avesse influenzato l’altra. Ora, o esiste la telepatia o qualcosa non quadra. Non traggo nemmeno le conclusioni, sono ovvie. Resta comunque che la pittura rupestre rinvenuta in Egitto è autentica, non frutto di qualche mitomane o chissà cosa.
    Veniamo alle lance rinvenute dei corpi di certi pesci pescati. Alcuni hanno tentato di sviare l’indagine dicendo che sono reperti probabilmente di matrice inuit, che in un momento di lotta o tentativo di pesca si sarebbero conficcate nei pesci...che poi sono stati pescati in Africa, a migliaia chilometri di distanza, spesso con ferite anche molto profonde e sanguinolente? Se si osserva a fondo la decorazione che cesella questi oggetti si scopre che sono di squisita fattura, cosa che negli inuit non è affatto consueta.

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  3. [Pt.3]
    Ma vorrei spendere due parole su ciò che mi viene sempre detto, da ricercatrice, quando cito avvenimenti come questo. Mi si dice sempre ‘io preferirei non saperle certe cose, meglio che non si sappiano’ . Siamo esseri umani, abbiamo bisogno di sapere, ed aldilà della possibile sorprendente scoperta di una nuova pista evoluzionista, è necessario essere a conoscenza della nostra storia. Chissà come mai le alte sfere del NOAA, la settimana successiva alla messa in onda negli USA di questo documentario, si sono sentite in DOVERE di smentire tale ricerca (fatta dalle loro punte di diamante, tra l’altro).
    Anche Galileo e Darwin avevano fatto scoperte che ‘era meglio tener nascoste’...ora però esse costituiscono i massimi sistemi attorno a cui si muove la totale indagine scientifica. Sta a noi decidere se continuare a vivere nel terrore dell’ignoranza, nella paura di conoscere il nuovo, oppure prendere coraggio, andare contro le autorità e farsi strada per arrivare alla verità.

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  4. ciao e benvenuta!
    ti ringrazio immensamente per il tuo commento, che va ben oltre il semplice commento ma è un vero e proprio contributo al mio banale post. Ho capito che ti sarebbe piaciuto discutere dell'argomento, ma come vedi - purtroppo - non vi sono molti iscritti nel mio blog. Pazienza: scrivo anche e soprattutto perché mi piace raccogliere il mio pensiero (e tutto quello che mi passa per la testa, in maniera seria, semi-seria o ironica), indipendentemente se verrà letto.
    Sono una persona che è sempre stata affascinata da questi argomenti (leggo e seguo regolarmente riviste e trasmissioni di questo tipo). Se vuoi continuare a commentare o scambiare opinioni, fammi sapere!

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  5. Non sono una frequentatrice di blog, e sono arrivata qui solamente perché cercavo informazioni al riguardo, cercavo opinioni di chi avesse visto la versione italiana del documentario: sono rimasta piacevolmente sorpresa quindi nel constatare che anche in blog come questo si parla di queste cose, quindi ti faccio i miei complimenti.
    Resterò quindi fedele a questo lido qualora si trattassero altri argomenti come questo.
    Mi spiace che tramite blog si possano avere dibattiti abbastanza limitati. Sapresti indicarmi dove ci si può confrontare su temi come questo? Vedo che frequenti molti siti.

    PS: Ho visto che hai il contatto Anobii, ti seguirò anche lì =)

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  6. Per quanto mi piaccia il mito delle sirene e sia sempre in attesa di scoperte al riguardo, parlando del docu-fiction mi sento dalla parte di chi lo ritiene un programma spazzatura (e a quanto ne so dovrebbe uscire anche il sequel che in America è già andato in onda e che ho visto su youtube... Definirlo ridicolo è poco!)in quanto i produttori stessi lo ritengono puro intrattenimento, hanno usato teorie scientifiche accompagnate da prove e filmati palesemente finti solo per attirare pubblico facile che si fomenta con poco. Nulla di quel programma deve essere preso in considerazione ed è quasi offensivo. A mio parere speciali o documentari degni di essere visti riguardo il tema sirene non ne sono ancora stati fatti e dubito che ne faranno visto che di concreto su queste creature non abbiamo nulla a parte scritti, dipinti e leggende.

    Del bloop purtroppo mi bastò leggere che se la sua origine è di natura animale (cosa che sembra decisamente possibile anche se molti sostengono che siano altro tipo di suoni), sarebbe di un animale molto più grande di una balenottera azzurra - infatti da allora quando si parla di bloop c'è sempre qualche simpaticone che mette in mezzo Chtulhu - per non credere affatto che possa appartenere ad una specie anche solo lontanamente identificabile come sirene. E sinceramente il fatto che dal lontano '97 ad oggi non abbiano ancora scoperto nulla al riguardo e non ci siano state altre registrazioni del genere mi fa pensare.
    È vero che conosciamo ancora pochissimo delle profondità marine ma a mio parere se proprio deve esserci qualcosa di "strano" e misterioso sarà al massimo un animale gigante tipo piovra o una specie mai scoperta di cetaceo. L'unica cosa certa è che per vivere in quei luoghi saranno sicuramente creature dall'aspetto orribile =S

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