Tra i titoli che portasti a casa per il tuo (allora) fiammante Dreamcast, c'era un certo Soul Calibur.
Ah... il (la?) Dreamcast... l'ultima consolle prodotta da Sega, che fu, per almeno due anni, il sistema d'intrattenimento videoludico più potente sul mercato. Dotata di effetti grafici all'avanguardia e di un segnale VGA hi-res pulitissimo. Passata alla storia per l'aver portato finalmente conversioni arcade perfect o persino migliori rispetto alle controparti da sala.
Ah... la (il?) Dreamcast... l'ultimo floppone di Sega.
L'originale Soul Calibur. Incredibbole, vero? |
Purtroppamente, con la fine dell'era Dreamcast, Soul Calibur è stato uno di quei giochi che praticamente hai smesso di seguire.
E oggi, inserendo il DVD di Soul Calibur V nella tua XBOX 360, hai capito perché.
Perché, a parte le tette di Ivy e nonostante gli evidenti miglioramenti grafici, della maestosità del Soul Calibur originale resta solo il ricordo. Vengono a dirti che "il gameplay è nettamente migliorato, più tecnico e bilanciato". Te quasi ti sei persino annoiato giocandoci. E l'aggiunta della "barra della super", che riempita permette di eseguire mazzate devastanti (le Critical Edge), spesso imparabili e che in tre sec. tre ribaltano la sorte del round, è davvero una trovata fastidiosa e irritante!
Poi alla Namco ti devono spiegare perché finiscono sempre col togliere gli amatissimi lottatori storici - come il tamarrissimo Rock con la testa di bove, la peratissima Taki e la tua preferita Seung Mina - per sostituirli con cloni meno riusciti abbigliati con vestiti barocchi, che a confronto Lady Oscar è un barbone!
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