lunedì 31 marzo 2014

Stria. Commento

horribilia in profundis, dentibus infrendunt expectans te
Dopo quella mediocrità di Oxid Age, hai voluto leggere l'altro fumettone di Gigi Simeoni. Che il buon Gigi rende meglio sulla lunghezza! Quello Stria di cui tanto hai sentito parlare.
Stria è uno di quei fumettazzi che hai scoperto per caso e al quale, se non avessi prima letto Gli occhi e il buio, non avresti dato un soldo, pur trovandotelo davanti. Suorpresa, s'è rivelato una di quelle letture che t'hanno fatto rimanere col culo incollato alla poltrona e senza fiato fino alla fine!

I presunti protagonisti della storia sono Fabio e Chiara, un uomo e una donna sui quarant'anni, impegnati in lavori (diversi) che gli obbligano a viaggiare. Lui è un fotoreporter di guerra, ella una hostess di volo vicina al licenziamento e torturata da incubi notturni che la stanno portando alla follia. Entrambi costretti, dunque, a rimanere sospesi in una condizione di precarietà costante, senza famiglia e dimora fissa, ed incapaci di raggiungere la vera maturità. Incontrandosi, ricorderanno di aver trascorso, da fanciulli, numerose estati insieme in un paesino sulle montagne del bresciano, dove hanno condiviso un evento traumatico che la loro mente si rifiuta di ricordare. Un passato che riemergerà spaventosamente nel corso della narrazione e che riguarda il terzo protagonista, il loro inseparabile amico di quelle estati, Alfredo, un ragazzo misteriosamente scomparso all'età di tredici anni.
La costruzione dell'intreccio è geniale (sebbene richiami apertamnbente l'IT di Stephen King): te, lettore, ripercorri claustrofobicamente, sulla scia dei ricordi e degli incubi di Chiara e Fabio, le loro estati a Marmentino, alla ricerca della Stria (strega) che imperversa nel folklore locale. Un'indagine condotta alla ricerca dei ricordi perduti, attraverso dialoghi e sedute d'analisi. Una narrazione apparentemente fantastica, che sfocia nel tragico e drammatico finale.
Scientificamente parlando, i fatti narrati si configurano come "una ricerca di ciò che Freud chiama l'unheimlich, il perturbante, ciò che è rimosso dalla coscienza". Nel caso, Chiara rifiuta la realtà e vive delle proprie fantasie, turbata solamente nei sogni; Fabio fa invece uso di droghe che lo stordiscono per dimenticare.

A lettura conclusa, Stria lascia nel lettore un senso di inquietudine. È comunque un'opera di pregevole fattura, forse il miglior lavoro del buon Gigi, e la Bonelli, con le collane Romanzi a fumetti e Le Storie sta davvero pubblicando cose belle.

Ah, la copertina non c'entra 'na cippa: per quanto bella e d'effetto, sembra prospettare le vicende di un folle assassino che emerge dal passato. E nun è così.

Stria
di Gigi Simeoni
ed. Bonelli, B, 320 pagg, B/N, € 9,50
Voto: ★★★★

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