C'è che una domenica di tre mesi fai ti sei alzato col pensiero di togliere un po' di polvere dai tuoi amati libri. Anche perché periodicamente, oltre che fargli prendere un po' d'aria, ne cambi disposizione, portando avanti quelli da leggere e passando in secondo piano quelli frattanto letti. Spolvera qua, sistema di là,
ti sei Affettivamente accorto di come il tempo passi inesorabile, non risparmiando, sigh! nemmanco i tomi più preziosi!
La carta ingiallisce, appaiono infioriture, e a volte non ti riesce proprio di evitare quelle odiose righe di lettura sulle costine, specie nei volumi più grossi!
Ora,
i libri che puzzano di vecchio ti hanno sempre affascinato e li hai sempre preferiti alle nuovissime edizioni. Perché,
sostieni, è meglio certe cose leggerle con le loro prime traduzioni che con le (presunte) nuove. 'ché,
ritieni, l'italiano del periodo storico in cui l'opera originale è stata data alle stampe, rende meglio l'atmosfera rispetto ad una traduzione forse più fedele, ma certamente e inevitabilmente più moderna.
Epperò, devi anche tener presente che molte edizioni pubblicate nel Bel Paese fino agli anni Settanta, specie quelle
Mondadori da edicola (leggi:
Urania), erano tagliate. Sì, perché c'è stato un tempo in cui
Fruttero e Lucentini massacravano i testi che pubblicavano. E non ne facevano mistero. Che poi, sui libri di oggi diremmo, sarebbe solo un bene, vista la verbosità e la tendenza ad allungare il brodo di molti autori. Probabilmente all'epoca, solo
Nord,
Fanucci e
Libra pubblicavano rigorosamente in maniera integrale.
Sicché hai iniziato una parentesi di rinnovo della tua collezione libraria, sostituendo, da un lato alcune infelici edizioni con altre migliori:
-
Anni senza fine di
Simak da
Urania a
Nord;
-
La spedizione della V flotta e
Gli incappucciati d'ombra di
Hamilton da
Urania a
Classici Mondadori;
-
Asimov Story da
Urania a
Oscar Mondadori;
-
John Silence, detective dell'occulto da
Gattopardo a
UTET;
-
Un ponte tra le stelle di
Williamson & Gunn da
Libra a
Collezione Urania;
-
La Luna è una severa maestra di
Heinlien da
Urania a
Libri di Urania;
dall'altro, sostituendo una decina bona di libri messi piuttosto male, con altri di pari edizione ma in condizioni migliori.
Del vecchio avanzato, quello che hai potuto l'hai (s)venduto sulla Baia...
Poi ti sei stampato - presso il tuo studio grafico di fiducia -
Brucia, strega, brucia! di
Merritt, classicone della narrativa occulta, l'introvabile
Le spade del giorno e della notte di
Gemmell, e (tadaaa!) il 3° vol della tua personalissima antologia weird
Appendici del passato e del futuro, nel quale c'ha ficcato tutti li racconti che non trovavi altrove di
Lovecraft,
Ewers e
Blackwood.
Il tutto, accanto - non dimenticarlo! - a recuperi d'eccezione, tipo
Tutti a Zanzibar di
Brunner,
Anello intorno al sole di
Simak e
Terra inesplorata di
Rosny Aîné!
E tornando sul weird, la lettura dello splendido
Hellboy, e la scoperta della serie
True Detective - sbarcata proprio settimana scorsa su
SKY, ti hanno "obbligato" a recuperare quei tre o quattro maestri della narrativa soprannaturale che colpevolmente e vergognosamente ti mmmancavano:
-
L'orrore del mare,
Naufragio nell'ignoto e
La casa sull'abisso di
Hodgson - che con le sue suggestioni profondamente influenzò il
Solitario di Providence;
-
11 casi di Jules De Grandin di
Seabury Quinn - autore che, con
Lovecraft,
Howard e
Clark Ashton Smith, fu l'altra colonna portante di
Weird Tales;
-
I Segugi di Tindalos di
F.B. Long - abile scrittore molto lovecraftiano;
-
Il Gran Notturno e
Malpertuis di
Jean Ray - unanimamente riconosciuto come
"il Lovecraft europeo";
-
Il Re in giallo di
Chambers - che coi suoi racconti ispirò il
Necronomicon;
-
Fantasmi e altri orrori di
M. Rhode James - maestro della ghost story vittoriana;
-
Il villaggio nero di
Grabinski - definito
"il Poe polacco",
'ché non di solo
Poe e
Lovecraft vive l'uomo!
Di questo devi ringraziare, 5 volte su 7, le lodevolissime iniziative di piccoli editori semi-amatoriali (quali
Profondo Rosso,
Hypnos,
Addictions-Magenes,
Count Magnus Press e
Dagon Press), che orgogliosamente portano avanti la pubblicazione di grandi perle dimenticate della letteratura-di-genere.
'nsomma, un frappo di libri. E pensi che così possa bastare... Per ora...
Circa True Detective, serie giallo-noir antologica - che ad ogni stagione pare rinnoverà interpreti, ambientazione e storia - la puoi solo consigliare, perché "meravigliosamente meravigliosa" (cit). Anche solo per la fotografia e la regia: stupenderrime!
Gli attuali episodi riguardano due omicidi rituali a distanza di vent'anni con legami occulti. E il citazionismo al Re in giallo di chambersiana memoria si spreca. Il bello di True Detective è che non ha la classica struttura e i limiti narrativi di un telefilm confezionato per il grande pubblico scemo. Ha qualità cinematografiche (anche grazie agli attori impiegati, Woody Harrelson e Matthew McConaughey), e sembra più un film lungo otto ore che un serial. Ed è già un cult.
Nel contorno, il recupero di una serie
Bonelli da te sempre sottovalutata,
Julia, l'indagatrice dell'animo, che invece s'è rivelata una lettura gialla adulta e squisitamente morbosa.
E mo' resti in attesa dell'uscita di quello che probabilmente sarà l'ultimo videogiuoco che accatterai per la tua XBOX 360 prima di passare alle next-gen: The Evil within, disturbante capolavoro annunciato del maestro Shinji Mikami. Sì, quello di Resident Evil.
Augh!