mercoledì 6 novembre 2019

Cobra Kai. Commento


Karate Kid è uno dei film della tua infanzia. Una di quelle pellicole che è entrata a forza nel tuo bagaglio culturale e che necessariamente hanno influenzato il tuo modo di pensare e la tua formazione ad venire.

inutile dirlo, ma William Zabka oscura Ralph Macchio!
Nonostante ti stasse sulle palle Ralph Macchio - allora come oggi! - la storiella del ragazzetto di origini italiche, orfano di padre, che si trasferisce con la madre dal New Jersey alla California, dove viene grandemente pestato dai bulli del posto [classicone di tanti film del periodo], e che "per vincere domani", apprende le arti marziali dall'umile Signor Miyagi (che lo istruisce secondo i princìpi di motoria passiva: "dai la cera... togli la cera..."), ti affascina oggi come allora. Ecco dunque spiegato il tuo trasporto quando apprendesti della notizia - di qualche anno fa - che YouTube Red stava lavorando ad una serie tivvì ambientata trent'anni dopo gli eventi dei primi tre film ('ché il quarto non è canonico) con gli STESSI attori: -Ralph Macchio: Daniel LaRusso, -William Zabka: Johnny Lawrence, -Martin Kove: Sensei Kreese, -Elisabeth Shue: Ali Mills... Pat Morita no 'ché è venuto a mancare nel 2005 ma, non temete, è ampiamente citato e rappresentato da immancabili foto e props. Vecchie leve alle quali si aggiungono le tante nuove (e pure brave) leve essenziali per transitare, giocoforza, il franchise alle nuove generazioni.
Sulla carta, l'idea di un sequel di una serie di successo targata Anni Ottanta con attori ormai fuori dal giro da un bel po' sembrava la ricetta perfetta del disastro o una presa in giro. La classica operazione nostalgia appoggiata unicamente sul passato per scongelare due personaggi che stavano bene là dov'erano nei nostri ricordi.
E invece no! la serie ha una qualità altissima ed è - of course - infarcita da numerosi riferimenti alla saga originale (con tanto di flashback presi dai vecchi film).
In soldoni, Cobra Kai segue la vita di Johnny Lawrence, il cattivo del primo mitico-storico film, che da pupillo dell'upper class di All Valley è oggi un fallito di mezza età che vive alla giornata, tristemente separato dalla moglie e con un pessimo rapporto col figlio. La sua strada s'intreccia con quella di Miguel un adolescente orfano di padre appena trasferitosi dal Messico con la madre che - manco a farlo apposta - è bullizzato a scuola da quelli che "pensano di avercelo più grosso". Miguel lo aiuterà ad intraprendere il cammino della redenzione, portandolo a riaprire il famigerato dojo di karate Cobra Kai, ma all'insegna di nuovi insegnamenti che tengano conto anche dell'onore. Ciò però riaccende la sua eterna rivalità con Daniel LaRusso, divenuto nel frattempo un facoltoso rivenditore di auto di lusso che, purtroppamente non riesce assolutamente a vedere i tentativi di cambiare che Johnny sta faticosamente compiendo.
In più - e questo lo consideri un valore aggiunto avendo vissuto in prima persona lo stesso periodo storico, Cobra Kai mette in forte contrasto la generazione Anni Ottanta con quella di oggi. Johnny Lawrence e Daniel LaRusso faticano ad accettare certe idee di oggi, dimostrando sotto molteplici aspetti di essere rimasti bloccati negli anni che furono ("Ti insegnerò lo stile del karate che mi è stato insegnato. Un metodo per combattere del quale la tua generazione sfigata ha un disperato bisogno" cit.).

Quindi: 1. Johnny ha fatto una brutta fine perché quella sconfitta sul tatami gli ha tolto tutto ciò per cui aveva duramente lavorato, e 2. Daniel, sarà stato anche un bravo ragazzo, ma continua a ricordare al suo avversario di avere perso, gli sbatte in faccia la sua vita di successo, la sua bella casa, i figli e la moglie, e gli ruba pure il figlio al quale decide d'insegnare il karate nel vecchio dojo ristrutturato del Signor Miyagi. LaRusso dimostra in sostanza di avere pregiudizi troppo forti, rifiutando di accettare che un uomo possa cambiare, perché il Cobra Kai è per lui il male e desidera fare di tutto, ogni bassezza, per chiuderlo. Si dà il caso però che il Cobra Kai sia anche l'unica maniera per Johnny di risalire la china, ritrovare un'umanità e magari essere una persona migliore... Peraltro, e forse, LaRusso dimostra di non aver del tutto compreso le lezioni di Miyagi-san (e cioé che "il karate non è solo per difesa ma nel comprendere l'equilibrio tutto nella vita"), rifugiando la sua crisi di mezza età nell'insegnamento delle arti marziali ai bullizzati della situazione.
Chi è il vero bullo oggi dunque? perché quella divisione manichea figlia dell'epoca è destinata a crollare di fronte ad una zona grigia, ricordandoci che la frase di batmaniana memoria "o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo" è sempre attuale.

1 commento:

  1. Caro Overminder, la penso come te.
    Non solo è uno dei pochi sequel che val la pena davvero di seguire, al di là della retronostalgia, ma è anche un ottimo prodotto! Pieno di spunti di riflessione non banali.
    Io mi aspetto anche un piccolo cameo di Hilary Swank, sono sincero... dopotutto è la storia di Miyagi-san che proseguiva :)

    Moz-

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