venerdì 3 maggio 2013

Star Trek. Commento

Ieri sera, visto che è prossimo l'arrivo nei cinema del sequel - atteso per il 13 giugno pv - hai rinfrescato la memoria rivedendo l'ultimo film di Star Trek. Quello del 2009. L'XI. O meglio: il primo di una nuova serie trekker ambientata in una continuity alternativa.
Star Trek di J.J. Abrams è infatti un reboot che gioca coi paradossi temporali al fine di introdurre una linea storica parzialmente diversa da quella fino adesso nota (e della quale, i film e i telefilm a venire dovranno tenere conto).
E gli attori? Bravi, tutti bravi. Chris Pine ha la faccia tosta che ci si sarebbe aspettato da un Kirk adolescente, Zachary Quinto è perfetto nei panni del vulcaniano Spock, Karl Urban riesce a ricreare molto bene le mimiche di McCoy che furono di DeForest Kelley. Anche gli interpreti di Sulu, Uhura, Checov e Scotty sono azzeccati (ognuno realmente della nazionalità che ha nella finzione). Nel film c'è anche una parte per Leonard Nimoy che interpreta lo Spock della vecchia linea temporale venuto dal futuro. In realtà era previsto anche un cameo per William Shatner, ma poi... ciccia!
Ti senti di fare i complimenti a J.J. Star Trek (XI) è il miglior film trekker di sempre: era dai tempi di Star Trek VII: Generazioni che non assistevi ad una cotale qualità! D'altronde gli ottimi incassi al botteghino parlano chiaro: mai nessun film della saga aveva incassato 375 milioni di dollari (costando meno della metà)!
Ma veniamo ai difetti. Prendi atto che Star Trek di J.J. Abrams è un nuovo inizio della saga, un punto di svolta, resosi necessario per svecchiare un mondo che iniziava a non essere più competitivo con la fantascienza più recente. È un tentativo, riuscitissimo, di rilanciare lo show televisivo che, da più di quarant'anni, è punto di riferimento per la fantascienza realistica.
I personaggi sono quelli che hai conosciuto ed amato con la Serie Classica... eppure, allo stesso tempo, sono diversi. Nel film sono inoltre presenti, qua e là, piccole contraddizioni.
Vediamole.

  • Nella linea temporale finora nota, Kirk cresceva con il padre. Nel reboot, invece, Kirk-padre muore all'inizio del film, sacrificandosi per salvare il resto dell'equipaggio. Nel frattempo sua moglie dà alla luce (su una navetta) James Tiberius. Ma che ci fa la madre di Kirk sulla USS Kelvin col marito? Solo da Picard in avanti alla Federazione hanno iniziato a portarsi dietro famiglia e civili nelle missioni quinquennali;
  • Quando Spock studia ancora su Vulcano assistiamo ad una scena di bullismo. Ma il bullismo non sarebbe bandibile da un vulcaniano perché "pratica illogica" avente come unico scopo una soddisfazione emotiva?
  • Nella Serie Classica il dongiovanni di turno era Kirk, "chiavettiere" bellone dalle pose ultraplastiche interpretato dal sempre mitico Shatner. Nel reboot è Spock a tubare con Uhura. Ma da quando i due sono fidanzati? Semmai era Kirk ad aver avuto un flirt con Uhura. E T'Pau, la promessa sposa di Spock sin dalla nascita, che fine ha fatto?
  • E da quanto le Schiave di Orione studiano all'Accademia (e sono libere, senza protettori)?
  • Passi che nel film non viene fatto alcun cenno a Remus, pianeta gemello di Romulus, ma: come fa Uhura a conoscere tutti e tre i dialetti romulani? Ricordi infatti che il primo incontro tra terrestri e romulani avviene in un episodio della Serie Classica. I romulani discendono infatti dai vulcaniani, ma sono separati da millenni di storia, e i rapporti tra le due razze sono stati lungamente sospesi;
  • Infine: in un episodio della Serie Classica, Spock sente a distanza, telepaticamente s'intende, la morte dell'equipaggio di una nave vulcaniana. La circostanza crea in lui un forte disturbo mentale (una perturbazione nella Forza, direbbe Obi-Wan Kenobi...) tanto da dover essere ricoverato in infermeria da McCoy. Cosa accade invece nel reboot? Spock assiste alla distruzione del suo pianeta natale abitato da miliardi di vulcaniani... e non mostra alcun segno di crollo psicologico!
  • Inoltre, teletrasporto, velocità curvatura e tecnologie di bordo appaiono nettamente più evoluti rispetto a quanto dovrebbero essere nel 2258. E la USS Enterprise è la più realistica astronave mai vista in un film di fantascienza e, per inciso, è molto più grande di quella della Serie Classica e addirittura dell'Enterprise-E!

Il (piccolo) problema del film è che non tutte le contraddizioni di cui sopra sono spiegabili con il fatto che il romulano Nero, giungendo dal futuro, altera la storia. È infatti palese come, alcune cose, siano state cambiate per rendere la serie più appetibile ad un pubblico moderno e/o per svincolarsi da "limiti e regole" che l'universo trek si portava appresso da quattro decadi.
Sul punto c'è una scena in Star Trek di J.J. Abrams che ti fa riflettere: la corsa sulle strade dell'Iowa di un Kirk bambino alla guida una vecchia Corvette.
Ocio: la Corvette, che è un modello del '66 - l'anno della nascita di Star Trek - assume un significato fortemente simbolico. Durante la corsa, Kirk lancia la Corvette a tutta velocità: la lancetta del tachimetro passa da 60 a 70 mi/h - gli anni della Serie Classica; poi, quella splendida autovettura, cade in un precipizio. Come a dire: il passato è morto. Questo (e quello che verrà) sarà qualcosa di nuovo e diverso. Che vi piaccia o no!.

Ops, dimenticavi la trama!
La storia è ambientata all'epoca del Capitano Pike, quando Kirk, Spock e McCoy studiano ancora all'Accademia della Flotta Stellare. Nero, un romulano malvagio, giunge dal futuro per vendicarsi sull'Ambasciatore di Vulcano (lo Spock del futuro). La sua vendetta - distruggere l'intero pianeta Vulcano - minaccia l'intera Federazione. In un viaggio pieno di avventura, divertimento e pericolo, le nuove reclute dovranno trovare il modo di fermare Nero.
Il fato della galassia è nelle mani di due rivali: il primo, James T. Kirk, è un giovane contadinotto dell'Iowa in cerca di emozioni; il secondo, Spock, è un giovane vulcaniano, metà umano, cresciuto in una società basata sulla logica che rifiuta tutte le emozioni. Focoso istinto e quieta razionalità: la loro improbabile ma straordinaria collaborazione (che diverrà l'amicizia che tutti i trekker conoscono) è l'unica cosa in grado di guidare l'equipaggio della USS Enterprise attraverso pericoli inimmaginabili, "fino ad arrivare là dove nessuno è mai giunto prima"!
BlooperS
Approfondendo, grazie al fido HyperTrek (altro che Uichipedìa!), "bibbia trek" curata dal bravo Luigi Rosa, hai scoperto che il film non è privo di errori.
  • La sonda della Narada perfora i pianeti al fine di raggiungere il nucleo dove depositare una goccia di "materia rossa", non-meglio-definita sostanza capace di creare una singolarità (buco nero) al centro del pianeta stesso. Ma, soprassedendo sulla credibilità di una sostanza di questo tipo, qual è l'obiettivo di raggiungere il nucleo? Vista la potenza della sostanza sarebbe stato sufficiente (e più facile) lanciare la "materia rossa" sulla superficie tramite una sonda, come già visto con la sonda Genesis in Star Trek II: L'ira di Khan;
  • Spock assiste alla distruzione di Vulcano dalla superficie di un altro pianeta (Delta Vega); ma il drammatico evento, per essere visibile nel modo visto nel film, presupporrebbe che la distanza tra i due corpi celesti sia analoga a quella Terra-Luna (e che Delta Vega debba essere un satellite di Vulcano)... cosa che nel film non sembra;
  • Durante la fusione mentale con Kirk, Spock parla di una supernova la cui esplosione nel futuro stava mettendo in pericolo la galassia. Ma l'esplosione di una supernova ha, in realtà, effetti più limitati: cinquanta anni-luce sono sufficienti per distruggere Romulus, ma non certo l'intera Via Lattea. Inoltre, bloccare una supernova con un buco nero è stupido: il nucleo della stella può - a seconda della massa - diventare una stella di neutroni o un buco nero esso stesso;
  • Per sfuggire all'attrazione del buco nero, Scotty espelle il nucleo a curvatura per trarre vantaggio dall'onda d'urto. Ma nello spazio non esiste un mezzo (come l'aria) in grado di propagare quel tipo di onde d'urto che possano trasmettere all'Enterprise la quantità di spinta necessaria per liberarsi dall'attrazione gravitazionale del buco nero.
Ciò detto, ricordiamo che siamo pur sempre ad Hollywood e che un po' di spettacolarità non fa mai male... purché non si esageri, altrimenti si rischia di smarrire la caratteristica principale di Star Trek: essere plausibile.

Pubblicato originariamente su fictionblog lì 14-mag-2009

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