martedì 28 maggio 2013

V for Vendetta. Commento

«Ricorda per sempre il 5 novembre, il giorno della "Congiura delle Polveri" contro il Parlamento. Non vedo perché di questo complotto, nel tempo il ricordo andrebbe interrotto».
Oggi hai finalmente finito di leggere V for Vendetta, che la faccia di Guy Fawkes della cover ti stava a guardare da anni dallo scaffale!
Fai parte di quella maggioranza di lettori che ha comprato la graphic novel di Alan Moore e David Lloyd dopo aver visto il film di James McTeigue, perché hai letteralmente adorato quella pellicola (che da quel 2005 praticamente vedi almeno una volta l'anno) e non hai mai capito perché Alan "Rasputin" Moore debba sempre dissociarsi dalle riduzioni cinematografiche dei suoi lavori!
V for Vendetta è un "romanzo grafico" molto, ma molto impegnato, di immensa intensità, e ti ha fatto comprendere, molto più di Watchmen, come mai il geniale scrittore inglese sia considerato uno dei più grandi talenti del panorama fumettistico mondiale. Nel creare il suo capolavoro lo hanno comunque aiutato tanto le matite di Lloyd, che rendono i vicoli di Londra ancora più grigi e nebbiosi della realtà.
Lo sai. Hai scoperto l'acqua calda!
V for Vendetta è ambientato in una Londra futura in cui il potere è nelle mani di un governo totalitario, dalle leggi durissime. Ogni angolo, ogni strada, ogni azione del popolo è sorvegliata e visionata da un Primo Ministro che vegeta in una stanza in compagnia di una miriade di monitors. Nessuno osa ribellarsi. Fino a quando sulla scena, proprio come un attore che indossa la beffarda maschera di Guy Fawkes (famoso cospiratore che nel complotto del 1604 detto della Congiura delle Polveri, tentò di far saltare il Parlamento britannico), irrompe il giustiziere notturno Vendetta, enigmatico personaggio in cui il desiderio di libertà si fonde con uno spiccato spirito anarchico.
L'edizione in tuo possesso è quella B/N della PMA Intermedia formato bonellide, che nella sua piccolezza ha effettivamente reso più pesante la lettura (a motivo del testo ridimensionato)... come se già V for Vendetta non richiedesse di suo una notevole dose di "attenzione e pazienza"!
Ricordi ai lettori meno attenti, che V for Vendetta è nato in B/N nel 1982 sulle pagg. della rivista inglese Warrior. La colorazione è successiva, risalendo al 1988.

V for Vendetta non è un fumetto. O meglio, non è un fumetto Vertigo come gli altri di mamma DC Comics. L'opera si collega pienamente alla tradizione narrativa anglosassone della distopìa. E, assurgendo al rango di classico, si colloca con grande dignità accanto a 1984 di George Orwell, Il mondo nuovo di Aldous Huxley e Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, ai quali certamente si ispira ma ai quali non ha nulla da invidiare.
Nei testi di Moore c'è lo spirito sovversivo della pubblicistica punk e underground, stilemi poetici, monologhi interiori di stampo joyciano, spartiti e testi di una canzone da lui scritta per i Bauhaus, riferimenti all'occultismo, alla musica soul, e a chissà cos'altro che non hai neanche capito.
Al di là delle ovvie differenze con la pellicola, ci sei rimasto di "melma" (cit.) quando nel fumetto non hai trovato la bellissima scena del film in cui V diffondeva la maschera di Guy Fawkes per tutta Londra - maschere indossate dai cittadini durante la rivolta finale - e che culmina col drammaticissimo assassinio della bambina con gli occhiali, sigh!

Peccato solo che chi oggi voglia portarsi a casa questo capolavoro del fumetto, debba spendere 35,00 eurozzi per la (seppur bellissima) Warrior Edition della Lion.

3 commenti:

  1. il film non è dei f.lli Wachowski, bensì del loro assistente alla regia nella trilogia di Matrix: James McTeigue
    ;)

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  2. Preso in tempi non sospetti (prima dell'uscita del film), pagato relativamente poco (non 70mila lire, per lo meno).
    Bellissimo, dovrebbe essere letto da tutti.
    Oggi credo sia famoso mica per il film, ma per lo sfruttamento della V da parte del "partito" di Grillo.
    Che V farebbe saltare in aria XD

    Moz-

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