mercoledì 30 luglio 2014

Il mistero della torre dei cani suicidi

Giovedì scorso eri andato all'edicola per comprare Il venerdì di Repubblica... non ricordandoti che non era venerdì! perciò, parendoti brutto, hai accattato la prima rivista che ti sei trovato sott'occhio, Mistero. Che a casa s'è rivelata la classica lettura adolescenziale che affronta millemila misteri in maniera superficiale, lasciandoti tutti gli interrogativi in sospeso, peggio di Giacobbo.

il "Ponte dei cani suicidi"
Ma tant'è che, sfogliandola svogliatamente domenica sera, sei incappato nel mistero del "Ponte dei cani suicidi", l'Overtoun Bridge, sito nei pressi della cittadina di Milton, in Scozia. Qui è dal 1950 circa che diversi cani si gettano giù, per cadere stramazzati al suolo dopo un volo di 15 m, senza motivo apparente. Questa triste vicenda è più inquietante se pensi che i cani saltano sempre dallo stesso punto e che quasi tutti sono di razza collie. Ciò fa pensare che il ponte sia infestato da una presenza malvagia che farebbe impazzire i cani. I cani sono infatti più sensibili degli esseri umani, e pertanto potrebbero avvertire qualche presenza che l'uomo non comprende, e che li porterebbe a compiere l'insano gesto.

Orsù, parlando con la tua mogliera, hai scoperto che pure a Bagnara Calabra, cittadina poco distante da dove abiti te, ci sarebbe un fenomeno anacolo. Una torre, la Torre Ruggiero, dalla quale, negli ultimi vent'anni, una settantina di cani sarebbero morti gettandosi dall'affaccio panoramico per sfracellarsi sulla scogliera di Capo Rocchi. Quasi tutti gli incidenti hanno avuto luogo durante giornate di sole, e i cani suicidi appartenevano a razze dal naso lungo (collie, bull terrier e labrador). Anche in questo caso, la teoria vuole che la torre sia maledetta.
Un mistero tanto misterioso, che manco il tuo collega bagnarolo ne sapeva gniente.
Boh!
la "Torre dei cani suicidi"

mercoledì 23 luglio 2014

Rebuild of Evagelion

Di Evangelion avevi letto solo gli anime-book e parte del fumetto. Che a casa tua MTV si vedeva una volta no e l'altra nì. E t'era piaciuta un sacco quella rivisitazione dei classici robottoni nippo arricchita da tutti quei riferimenti religiosi, specie cabalistici, e simbolismo a perdere.
Che poi la storia proseguiva tra un combattimento tra gli EVA e gli Angeli, e 3 ep. di pippe mentali, filosofiche e psicologiche.
Ma tant'è.
La storia si svolge nella futuristica città di Neo Tokyo-3, a distanza di 15 anni da una catastrofe planetaria, e si incentra su tre ragazzi, Shinji Ikari, Rei Ayanami e Asuka Soryu Langley, reclutati dall'organizzazione paramilitare Nerv (collegata alle Nazioni Unite) per pilotare dei mecha giganti chiamato EVAngelion, e combattere in questo modo i nemici dell'umanità conosciuti come Angeli. Che poi si scopre che gli EVA sono biologici e non meccanici. E che sono della stessa natura degli Angeli. E che Rei è il clone della mamma di Shinji. E che...
Neon Genesis Evangelion aveva avuto la sua conclusione con due lungometraggi: Death & Rebirth, composto da vari spezzoni tratti dagli ep. della serie TV e da alcune scene inedite, e The End of Evangelion. Solo che non era per niente il finale che il pubblico si aspettava.
Perciò, in virtù del principio noto come "effetto Mass Effect 3", secondo il quale non bisogna assolutissimamente scontentare l'utenza, tant'è che chissenefrega se un autore vuole raccontare la sua storia! Non te piace? Eccoti un altro finale alternativo rattoppato!, nel 2006 Hideaki Anno iniziò a lavorare alla Rebuild of Evangelion, una tetralogia cinematografica che per metà avrebbe riassunto, rivisto e corretto la serie animata originale, con un sacco di computer graphica, correzione della luminosità e ritocchi vari (altro principio, noto ai più come "effetto George Lucas"), distaccandosi da essa nella II parte, con un ulteriore nuovo finale. Che magari scoprirai sarà peggio del precedente.
Bene, premesso che il 4° film deve ancora uscire, hai recuperato sul Torrente Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone, Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance ed Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo. E pure The End of Evangelion, con l'originale conclusione. Tò, giusto per gradire e fare i confronti del caso.
E mo te li guardi. Nello splendore dell'alta definizione.

ocio, che le v. da te scaricate sono la 1.11, 2.22 e 3.33...
che contengono ulteriori "ritocchi"
Aggiornamento: mentre You Are (Not) Alone è in larga parte un adattamento punto per punto degli epp. dall'1 al 6, You Can (Not) Advance si discosta davvero troppo dalla serie TV, essendo un vero e proprio stravolgimento della trama originale. Nuovi EVA, una nuova pilota adulta, nuove pippe mentali. Gniente, non ti sta piacendo.

giovedì 17 luglio 2014

Un boxaro alla corte della Nintendo. Il ritorno

Riecchite qua. Alla resa dei conti.
Perché finalmente ti sono arrivati i videogiuochi (maledetta Amazon che ha abbandonato i corrieri privati per passare a Poste Italiane!). Dicevi: New Super Mario U, Donkey Kong: Tropical Freeze e Zelda: Skyward Sword. Tre grandi franchise, tre grandi giochi da Nintendolandia.



Sui primi due ti basta dire che altro non sono che le naturali evoluzioni di Super Mario World e Donkey Kong Country. Riprendendo nostalgicamente le meccaniche bidimensionali dei classici che furono per SuperNintendo (alle quali, fortunatamente, sono aggiunti nuovi power-up), con innumerevoli strizzatine d'occhio ai tempi andati, che per fortuna non scadono mai nell'autocelebrazione. Quindi due titoli certamente più adatti ai videogiochisti della vecchia scuola, che ai giovini d'oggi. Tanto che puoi bellamente ignorare il "coso" e giocarci col Wiimote in orizzontale, Nintendo 8-bit style!

non farti ingannare: sul tuo mega LCD si vede proprio
da cacca: bordi seghettati, retini a go go e pixel enormi!!!
Zelda... e, beh, Zelda!
Premettendo che Skyward Sword per essere apprezzato e giudicato necessita di almeno una decina d'ore di gioco, devi ricordare che est un titolo per Wii. Che gira alla vergognosa risoluzione di 480p. Con un mondo di gioco pari pari uscito dal GameCubo, sistema con più di 10 anni sul groppone; e quindi con texture in bassa definizione e modelli poligonali ormai solo accettabili. Ora, puoi anche essere d'accordo con chi dice che la grafica non è tutto (ma conta tanto!). Ma qua c'è l'aggravante che il gioco usa l'accoppiata Wiimote Plus + Nunchuck, garantendo controlli frustranti e imprecisi.
Ciò detto, sei sicuro che facendoci la mano e progredendo nell'avventura, riuscirai ad apprezzarlo quanto i precedenti Wind Waker e Twilight Princess.

venerdì 11 luglio 2014

Un boxaro alla corte della Nintendo

T'era rimasto qui lo sfizio del Wii U, t'era. Consolle invero della quale nun te ne poteva fregar de meno, ma si sa che Zelda, Donkey Kong e Mario sono sempre stati dei signori franchise, che trascendono qualsiasi età, e tirano le vendite.
E così ieri hai accattato al LadroStop una Wii U usata mod. base. Ma che usata non sembrava, tanto era linda anche nei pertugi più nascosti!

Ma perché tu, da boxaro, lo facesti?
perché luglio e agosto sono pubblicamente riconosciuti come il tuo periodo di spese pazze. Sarà l'aria di vacanza, il caldo che ti dà alla testa, il fatto che su XBOX 360 ormai non esce più 'na cippa... Ma puntualmente, ogni anno, in questo periodo hai accattato videogiochi. O accessori per videogiochi;
II° perché odi i J-RPG, con la loro trama da operetta, i combattimenti a turni, la scarsa o nulla interazione con gli ambienti, l'eccessiva linearità e meccanicità della narrazione, e il respawn esagerato. E i protagonisti maschi fighetti/frocetti con spade e armature fuori misura e costumi che definire "scenografici" è riduttivo. Un tempo amasti qualche titolo del genere (Panzer Dragoon Saga ed Eternal Arcadia rullano di brutto ancora oggi), ma da allora i tuoi gusti son cambiati. Grande Giove, non è plausibile ritrovare nemici in zone precedentemente ripulite o tornarci appositamente millemila volte proprio perché DEVI aumentare di livello!
D'altro canto, gli RPG occidentali non ti calano invece pure: troppa libertà d'azione, troppo open-world, troppi parametri di cui tener conto... tanto che dopo un po' ti scazzi perché ti sei perso o hai dimenticato il senso della quest principale. Ma anche la possibilità di creare da zero il tuo eroe è, a suo modo, un difetto, perché impedisce di affezionarti ad un personaggio ben individuato.
Problema tuo, sicuramente, ma i gusti son gusti!
Eppoi c'è Zelda. Che fa genere a parte. E che nella sua magnificenza, volutamente ignora molti degli elementi tradizionali dei GdR, offrendo un'esperienza action unita ad esplorazione e puzzle, corollata da una magia narrativa e da una direzione artistica da sempre fuori scala.
E allora, forza che il Re è tornato. Ché volevi giocare per forza a quel Zelda: Skyward Sword ed esserci per il prossimo Zelda HD. Ecchisenefrega se ti ritrovi tra le mani un hardware anacolo a quello della 360 e se alla fine - tra consolle usata, Zelda, New Super Mario e Donkey Kong: Tropical Freeze hai speso praticamente più della metà che per una XBOX One. Anzichenò, perché, "oh son sordi"!

non vedi l'ora di svolazzare a bordo del tuo "solcanubi"...
nella speranza che i controlli del wiimote non si rivelino infernali
Le prime impressioni? Boh! ieri hai dovuto prima mettere in carica il gamepad, poi creare il tuo profilo ed impostare la consolle, e infine aggiornare il software di sistema. E si son fatte le ore 00:30! e comunque aspetti ancora che giungano da Amazon i giuochi. Che al LadroStop volevano 'mprosarti con degli usati a caro prezzo tenuti male.
Ma puoi quantomeno dire che il software di sistema della Wii U fa proprio schifo: lento, acerbo ed elefantiaco, nonostante la sua pochezza di funzioni online e l'assenza di multimedialità. Poi c'è la questione hardware, fatta di sconfinate scelte scellerate: limitatissima capacità di immagazzinamento dati, DVD proprietari da 25 GB, mancata vocazione al multitasking, assenza di porta ethernet (la consolle è solo wi-fi) e nessun upscaling per i titoli Wii. E il fatto che l'audio esce solo ed esclusivamente attraverso il cavo HDMI, non avendo la consolle uscite audio digitali o analogiche; ciò impedisce di collegarla ad un amplificatore, costringendo ad usare le casse della TV. Usare il gamepad, invece, è stato tuttosommato simpatico, nel senso che è più comodo e leggero di quanto pensavi. Solo che la sua implementazione è davvero incoerente: i controlli differiscono a seconda che si osservi lo schermo o il pad, o si usi il Wiimote, senza contare che non capisci l'utilità di veder girare i giochi sia sullo schermo della TV che sul coso... all'infuori di scaricarne la batteria, che già dura meno di 3h!

sabato 5 luglio 2014

Vaiacapireperché

Ierisera hai visto Furia cieca. E non riesci ancora a capire come un Rutger Hauer sopra le righe come quello sia finito a fare film a basso budget!
Bastardiiiii!!!

venerdì 4 luglio 2014

Robin Williams, Corto circuito e altro

Innanzitutto devi dire che sei felicissimo di essere finalmente riuscito a trovare - ad un prezzo umano - il Killing joke di Play Press, quello con la stupenderrima colorazione originale di John Higgins, andata perduta con la ricolorazione. E di essere riuscito a liberarti dell'ediz. Planeta.

Poi dicevi che si continua con la visione dei film anni Ottanta.
Hai dovuto giocoforza mettere da parte il clone di Mad Max con Rutger Hauer, Giochi di morte (troppo osceno...), mentre Sotto massima sorveglianza l'hai trovato piuttosto buono. Qui Hauer - con accanto un'altra attrice decaduta, Mimi Rogers, già la mammà della famiglia Robinson di Lost in space (bellissimo!) - è un rapinatore di gioielli che tenta l'evasione, con la compagna, da un supercarcere. E le busca un po' troppo nel film, un po' da tutti, a discapito del suo ruolo tipicamente da duro.
Poi hai tirato fuori Corto circuito, altro classicone sul robot chiamato Numero 5, che a seguito di una scarica elettrica diventa intelligente e sensibile. E c'hai trovato onestamente un sacco di somiglianze con WALL•E.

In più, hai scordato di dire che tra il "periodo Harrison Ford" e il "periodo Rutger Hauer", c'è stato il "periodo Robin Williams". Robin Williams, poliedrico attore, ora comico debordante, ora intensamente drammatico, con la sua mimica esplosiva, la sua simpatia e le sue battute fulminanti, storico interprete dell'alieno Mork.

Nano nano è stato protagonista tanto di film impegnati che di altri più leggeri. Passando sopra a quelli che già conoscevi o che hai (L'Uomo bicentenario, bellissimo e commovente, l'inutile Jumaji, Good morning, Vietnam!, Hook, Risvegli con Robert De Niro, le commedie Mrs. Doubtfire e Un professore tra le nuvole, il drammatico Patch Adams e il dimenticato Braccio di Ferro), hai voluto recuperare un frappo di film che non avevi mai visto:
Jack - intenso e drammatico su un bambino che a dieci anni ha l'aspetto di un quarantenne;
La leggenda del re pescatore - su un barbone ex-professore di storia andato fuori di testa a seguito di uno shock e della sua spasmodica ricerca del Santo Graal;
L'attimo fuggente - questo... boh! l'hai trovato noioso. Comunque c'è un prof di lettere colloquiale e anticonformista che viene trasferito in un severo e tradizionale collegio maschile;
Insomnia - bello! con Al Pacino nei panni di un detective della squadra omicidi non proprio pulito, e Williams in quelli inediti del cattivo di turno;
e il melenso Al di là dei sogni - visivamente splendido... ma du' palleeeee!!!
Ti restano da vedere: Will hunting - genio ribelle, One hour photo, l'n-simo film sull'Olocausto Jakob il bugiardo, Due padri di troppo, Una voce nella notte e Toys... tempo e torrent permettendo.

mercoledì 2 luglio 2014

2049: L'ultima frontiera e Detective Stone. Commento

Bene.
Eccoti alla prima resa dei conti.
Cominci subito col dire che ierisera non ce l'hai fatta proprio a finire 2049: L'ultima frontiera. Vuoi perché la parte di Rutger Hauer era più di supporto che altro, vuoi per le scene spaziali fatte in un 3D fintissimo che sembrava uscito dal Nintendo64, vuoi per i modellini delle astronavi che... erano proprio modellini! Le scenografie e i costumi erano decenti, ma la storia troppissimamente trita e ritrita: sostanzialmente una grande corsa all'oro (qua però sostituito dalla "megaurite", un minerale raro e prezioso quanto fantasioso) nello spazio profondo, che vede protagonisti tre uomini disposti a tutto pur di diventare ricchi, esattamente come accadeva all'epoca della conquista del west. Perché di mix tra fantascienza e western trattasi, con tutti i punti di debolezza dei film sulla frontiera (che non hai mai potuto digerire), uniti ad una regia di livello mooolto amatoriale. Insomma, un pasticcione noiosissimo! Prego notare che accanto ad Hauer c'era il ritorno di Brion James, l'altro replicante masculo di Blade Runner.

Meglio - ma di sicuro non un capolavoro - Detective Stone, che quantomeno assurge a piccolo cult dei B-movie di fantascienza. Qui, in una invero affascinante Londra del futuro, inquinata e parzialmente allagata a causa del riscaldamento globale, il cazzutissimo e truzzissimo Detective Stone, sospeso dal servizio in polizia per esaurimento nervoso, dà la caccia ad un feroce serial killer che strappa il cuore alle sue vittime. E che si rivelerà essere una creatura mutante. Anche qui le citazioni da Blade Runner si sprecano: Hauer è vestito in maniera molto simile al suo Roy Batty (maglia nera, spolverino in pelle, capello corto, stivalazzi) e casa sua è piena di piccioni (!). Sì, è vero, la sceneggiatura è a volte lacunosa, e il cattivone sembra finto già da millemila miglia di distanza... epperò il film riesce a salvarsi, rivelandosi una sottovalutata sorpresa. Nel senso che non è proprio da buttare. E sei sicuro che alla sua uscita ebbe un discreto successo. Ah, dimenticavi, nel cast anche Kim Cattrall, già Tenente Valeris in Star Trek: Rotta verso l'ignoto.
Ecco, perché riflettevi che molti cult di fantascienza sono nati esattamente come B-movie o comunque come film a basso budget. v. Mad Max, Johnny Mnemonic, 1997: Fuga da New York e 2013: La fortezza. Ed è anche vero che certi attori sono ritenuti di livello solo e semplicemente perché recitano abitualmente in megaproduzioni hollywoodiane, quando, a causa delle loro limitate capacità recitative, sfigurerebbero persino in un C-movie. Tipo Ben Affleck.

martedì 1 luglio 2014

Rutger Hauer

E se non l'avevi capito ce lo dico chiaro! È il periodo "Rutger Hauer", l'attore olandese meglio conosciuto come Sig. "Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi", anche lui - come Harrison Ford - uno dei miti della tua adolescenza.
Ché nei suoi film a cavallo degli anni Ottanta e Novanta ha sempre interpretato personaggi duri e decisi, lievemente drammatici e mai volgari!

Comunque, hai scaricato dal torrente I falchi della notte (pellicola con la quale, nei panni del cattivone, ha debuttato con stile nel 1981 accanto a Sylvester Stallone) e Fatherland. Delitto di stato (di cui parlasti ieri); mentre in dirittura d'arrivo ci stanno: Furia cieca (dove interpreta un uomo abilissimo nell'uso della spada nonostante la totale cecità), Sotto massima sorveglianza (in cui è un rapinatore di gioielli che tenta l'evasione da un supercarcere), Fuga da Sobibor (di nuovo su ebrei e nazisti, ed ispirato ad una storia vera - o così almeno dicono), La lunga strada della paura (dove interpreta un misterioso killer deciso ad uccidere un automobilista)... e Detective Stone (in cui, in una Londra inquinata ed allagata a causa del riscaldamento globale, è un investigatore a caccia di un serial killer), Giochi di morte (spudorato clone di Mad Max) e 2049: L'ultima frontiera (sulla febbre dell'oro, nello spazio profondo), probabilmente i più trash tra le sue pellicole.
I cult no, 'ché Blade Runner e Ladyhawke già ce l'hai e li hai visti millemila volte.

Dopo questi film, dicevi, Hauer è stato risucchiato dal vortice delle pubblicità televisive e dei film a basso budget, per venire riesumato da Christopher Nolan per una particina (ottimamente recitata, né!) nel suo Batman Begins!
Peccato davvero per una progressiva parabola discendente che l'ha portato da interpretazioni intense e sopra le righe, aiutate altresì dalla sua imponenza fisica, all'essere niente più che "idolo dei B-movie di fantascienza".