mercoledì 31 dicembre 2014

Galaxy Quest. Commento

Hai appena finito di vedere Galaxy Quest, film del 1999 scoperto durante la tua ricerca di cult movie di cui dicevi qualche giorno fa.
E mo' a caldo ti viene molto facile giudicarlo più che positivamente.
Perché il film s'è rivelato una gustosissima sorpresa, una parodia ma anche un enorme e affezionato tributo a quello che è Star Trek, lo show e il fandom che gli gira attorno.
Nella finzione del film, Galaxy Quest è una vecchia serie televisiva di fantascienza andata in onda tra il 1978 e il 1982, che ha generato un seguito affezionato di entusiasti - i cd. "questisti" - che seguono i propri beniamini anche 18 anni dopo la sospensione del programma. I protagonisti del vecchio cast si barcamenano come possono tra inaugurazioni di centri commerciali di periferia e convention di fan. La routine degli attori viene stravolta dai termiani, un popolo extraterrestre tecnologicamente avanzato ma privo del concetto di "finzione narrativa": costoro, infatti, prendono per vera la finzione e, convinti che gli episodi dello show siano in realtà veri documenti storici, chiedono una mano agli attori dell'NSEA Protector per negoziare con il feroce e sanguinario Sarris. Ne viene fuori una spassosissima commedia di fantascienza.
Nel cast una Sigourney Weaver stranamente femminile, e Alan Rickman, il Renato Zero di Harry Potter, qui in veste dell'Ufficiale scientifico alieno/attore shakespeariano inglese (superdoppia citazione trek)!
'nzomma, una piccola chicca per ogni trekker che si rispetti, e più in generale, per ogni nerd degno di definirsi tale.


domenica 28 dicembre 2014

Christopher Lambert e qualcheduno dei suoi film

Di inevitabile era inevitabile.
Dopo Highlander, non sai spiegarti come, t'ha preso la scimmia per Christopher Lambert. Altro attore "Anni 80" caduto nella disgrazia dei film di serie B.
Tra i miti della tua adolescenza - praticamente solo per la sua interpretazione dell'highlander, Lambert, dopo aver cavalcato la cresta dell'onda e raggiunto un picco di notorietà, si è perso in una lunga serie di film sinceramente dimenticabili - alcuni dei quali neanche usciti dai confini francesi - e di relazioni amorose (Diane Lane, Alba Parietti e Sophie Marceau... chiamalo scemo!).
Peccato. Anche perché così facendo non è mai riuscito a sciogliere completamente quel dubbio che ha sempre caratterizzato la sua carriera: sapeva davvero recitare?
Ierisera hai visto quella mediocrità di 2013: La fortezza, film fantascienzo ambientato in una superprigione del 2017 (il titolo italico - come al solito - c'azzeccava un cazzo!). Greystoke: La leggenda di Tarzan, l'altra sua grande performance, l'avevi visto di recente. Mortal Kombat invece lo lasci stare che non conta, 'ché Rayden era pocopiù che una particina e il film era pure brutto. Quindi a chi tocca prossimamente?
Il siciliano, nel quale il nostro interpretò il bandito siciliano Salvatore Giuliano,
Nirvana, film fantascienzo italico di Gabriele Salvatores,
Duello tra i ghiacci e
Subway, produzione francese del talentuosissimo Luc Besson, per il quale Lambert vinse un Premio César come miglior attore... per quanto ne sai, l'unico premio della sua carriera.

venerdì 26 dicembre 2014

Maratona Highlander

Hai passato il pomeriggio della vigilia, la mattinata e la sera del dì di Natale in una full immersion con Highlander.

Ovviamente hai iniziato proprio con lui, il cult movie con Christopher Lambert e Sean Connery. Il primo, l'inimitabile, il gioiellino del 1986 col kurgan e la [splendida] musica dei Queen. Spettaculoso. E ti vergogni di averci il DivX, perciò giurì che quantoprima accatti il DVD. Minimo.
È incredibile come, con un solo film, in meno di due ore, siano riusciti a creare un'intera mitologia, a far credere davvero allo spettatore che Connor MacLeod sia vissuto 400 e pass'anni, e a porre un velo di leggenda, mistero e romanticismo attorno alla figura degli immortali. Peccato che coi millemila seguiti (il telefilm, 4 film, un cartone, un OAV, un fumetto e un'avventura grafica), siano riusciti nell'intento di buttare nel cesso buona parte dell'atmosfera della prima inarrivabile pellicola che - diciamocelo! - di seguiti non c'aveva proprio bisogno, 'ché narrava una storia dipersé perfettamente compiuta.
Ma, oh!, volevi verificare di persona quanto schifo facesse il resto.
Invero conoscevi già il telefilm con l'altro MacLeod (Duncan, quello vestito come il Fiorello del Karaoke) interpretato da Adrian Paul. Sorta di spin-off che funzionò per 6 stagioni perché, affettivamente, non contraddiceva il film di Gregory Widen, e che seguisti di tanto in tanto in seconda serata su Rete4.
Così ti sei visto (o rivisto? boh, non rammenti) anche il pilota che crea un collegamento verosimile e funzionante tra film e serie TV. Tantopiù che compare anche Lambert, mentore di Adrian Paul come fu per lui Sean Connery.
Poi è stato il turno di Highlander: Dimensione finale. Il 3° film, ambientato 8 anni dopo il 1° film. Che, oh! non hai ritenuto malaccio. E che, oh! funge. Sì!
Vero che per motivare un seguito si son dovuti inventare che Connor credeva di essere rimasto l'ultimo immortale ma in realtà ce n'era un altro - un guerriero mongolo - rimasto seppellito vivo in una grotta per oltre 400 anni e liberato da scavi archeologici. Vero pure che per tirarci fuori qualcosa di guardabile hanno dovuto riciclare tante (troppe) idee dal precedente film: la scena del cattivo con la prostituta, la corsa contromano con la macchina per le strade di New York, la bellona di turno anche stavolta esperta in armi antiche, la candela accesa per Heather... etcetera etcetera. Ma, oh! chissenefrega?
Hai visto pure Highlander: La fine, il 4° film. Che porta nuovamente insieme - stavolta sul grande schermo - Lambert e Duncan Fiorello. Film invero brutto dove fioccano immortali da ogni dove. Oh, ma lorsignori non dovevano essere gli ultimi? ed è ancora più brutto se pensi che in questo film [spoilerone] t'hanno ucciso Connor per concedere a Duncan MacLeod tutta la scena. Nooooooooo!!!!!

Poi, ierisera, hai cercato di vedere il discussissimo, ignobile e vergognoso 1° seguito ufficiale che il film dell'86 ebbe nel '91: Highlander: Il ritorno. Il 2° terrificante film che, in un'ora e mezza, è stato capace di distruggere l'intera mitologia di Widen. Oh, sono stati capaci d'inventarsi che gli immortali provenivano da un altro pianeta. E dove un Connor, ormai invecchiato, ringiovanisce a seguito della decapitazione accidentale (causa treno) di un altro alieno, ritornando immortale. Il tutto ambientato 25 anni dopo il precedente in un contesto fantascienzo-apocalittico incredibbole (lo strato d'ozono non esiste più e, per fermare le radiazioni ultraviolette che hanno mietuto milioni di vittime, è stato lanciato in orbita uno "scudo solare"... che però ha immerso il mondo intero in una notte eterna o_o). Una vera merda. C'hai provato ma non sei proprio riuscito nell'intento. Hai stoppato VLC, rimosso il file e svuotato il cestino.
Vergogna! Non si fanno queste cose. Ma soprattutto ti chiedi... Perché?
E devono essersi vergognati come biscie altresì gli sceneggiatori dell'epoca - tanto che Il ritorno non è praticamente considerato da nisciuno a livello di continuity (si salta dal 1° al 3°, per fortuna, ma il danno resta e chi può cancellare l'onta?), Connery - che dopo la figuraccia di melma ha rifiutato di partecipare ad altri film sugli immortali, e i Queen - che non si sono più prestati con la loro colonna sonora - eccetto che per il telefilm, sette anni dopo.
Augh!

Per la cronaca,
esiste anche un cartone che non hai ben capito ma, essendoci ancora Connor e risultando ambientato in una terra post-apocalittica con immortali ovunque, pensi sia collegato all'ignobile seconda pellicola; Highlander: Vendetta immortale, OAV nipponico con l'n-simo MacLeod (Colin) e pur esso ambientato nel futuro... un fumetto semi-decente che - per fortuna sua - si riallaccia al 1° film; e Highlander: L'ultimo MacLeod, un videogiuoco per il vetusto Atari Jaguar, con Quentin MacLeod (ebbbaaastaaaa!!!), molto brutto di suo e che perdipiù ricicla scene del cartone.

martedì 23 dicembre 2014

Caccia ai film cult

Abusando della tranquillità del periodo natalizio, hai recuperato un frappo di cult movies - o comunque film che "hanno fatto scuola", specialmente anni Ottanta e Novanta.
Da Il mio nome è Remo Williams all'Implacabile con Swarzy, da Strange days a Grosso guaio a Chinatown, da Flash Gordon a Taxi driver, da Se7en a Battlestar Galactica, da Pulp fiction a... boh!
'nzomma un sacco di film di cui avevi sentito parlare (bene) ma che non avevi (mai) visto.
Lunga vita al torrent, allora!
Una pura formalità s'è rivelato davvero interessante: Roman Polanski nei panni dell'attore e un Gérard Depardieu in gran forma in un noir italo-francese di grand'effetto, praticamente tutto girato in un commissariato. Flash Gordon - classe 1980 - s'è invece rivelato un pasticcone: costumi e effetti speciali discreti ma troppo pacchiani e fintissimi. Il fatto è che non hai mai letto il fumetto, perciò non sapresti nemmanco giudicarlo. Deludente Grosso guaio a Chinatown con Kurt Russell, del quale ricordi la pubblicità quando lo davano a ripetizione sulle reti Fininvest. Così com'anche 1997: Fuga da New York. Scazzosissimo Dallas buyer club - che pure c'hai beccato uno screener! - con Matthew McConaughey, che ormai stai quasi pensando che quella di Rust sia la sua migliore interpretazione.
E mò, continuerai la visione in the next days.
* * *
Interessante il film d'antan Intrigo internazionale! mentre Il mio nome è Remo Williams - che ci sei stato tipo una settimana a scaricarlo - non valeva per nulla l'attesa. Godibile e inquietante il thriller Freeman-Pitt Se7en, con un finale inaspettato e sconvolgente.
Cacchio per Pulp Fiction, che te l'eri perso fino a mo! che spreco...

martedì 9 dicembre 2014

Brucia, strega, brucia! Commento

C'era sto libro, Brucia, strega, brucia! di Abraham Merritt, da accattare sul mercato dell'usato (collana Arcano-Editrice Nord) a cifre folli. Perciò hai ben pensato di fartelo da te. E siccome di stampa digitale on demand e copertinatura di libri ormai sei un mago, t'è venuto davvero un bel volume.
Di Merritt avevi già letto eoni fa Il pozzo della Luna e Il mostro di metallo, due romanzi che t'avevano detto davvero molto poco.
Merritt è però uno scrittore che a suo tempo si cimentò in diversi generi e, se per i mondi perduti (i due sopracitati libri) non t'è parso granché, devi riconoscere che Brucia, strega, brucia! è sicuramente un'ottima lettura.

D'altronde Merritt era un appassionato di occulto: pare che nella sua casa di Hollis Park Gardens, a Long Island, accumulò un'invidiabile collezione di armi, sculture e maschere primitive raccolte durante i suoi viaggi. E che la sua personale biblioteca di libri dedicati al soprannaturale contasse oltre 5.000 volumi.
Tutto inizia quando, in un letto d'ospedale, un uomo muore di una morte incomprensibile, con gli occhi sbarrati pieni di terrore, su una visione sconosciuta. Non presenta alcuna traccia di malattia o di disfunzione, nessun segno di punture o ferite: nulla. Tranne una strana alterazione dei globuli rossi. Un medico che ha una rispettabilità da salvaguardare; la morte di una giovane infermiera; un pezzo grosso della malavita e il suo "gorilla"... riusciranno costoro a sconfiggere il pericolo delle bambole troppo vive di Madame Mandilip?
Forse dalla trama può sembrarti nulla di straordinario, eppure un (buon) motivo ci sarà se Brucia, strega, brucia! ha ispirato un film nel '62 e più d'una citazione in serie televisive e fumettistiche di genere, su tutte Dylan Dog e Supernatural.
Il racconto sa un po' di datato - è ambientato nell'America del proibizionismo - ma ciò, unito agli ottimi personaggi, alle funzionali ambientazioni e ad una sapiente dose di suspense, lo rende una lettura che si lascia divorare: difficilmente riuscirete a dimenticare Madame Mandilip e la sua piccola bottega degli orrori.
E questo per quanto riguarda Brucia, strega, brucia!

'ché affascinato dalle avventure del Dott. Lowell hai deciso di recuperare pure il seguito Striscia, Ombra! Chepperò ti sta decisamente sembrando più confuso, pesante e meno avvincente. Anche stavolta, of course, morti misteriose, per la precisione
quattro suicidi apparentemente provocati dalla presenza di ombre spettrali e sussurranti. Ciò è sufficiente a spingere un giovane antropologo ad accettare un pericoloso gioco investigativo sul conto di due enigmatici personaggi, il Dott. De Keradel e la sua affascinante figlia, che cercano di far rivivere un culto celtico maledetto che necessita di sacrifici umani.
Ma ti riservi di giudicarlo a lettura conclusa.