Con una finestra di
Safari a sinistra aperta sullo streaming
Apple della conferenza del
WWDC, una finestra a destra sullo streaming
Microsoft dell'
E3, e una bottiglia ghiacciata di
whisky & cola - che a momenti, non hai ben capito se fosse l'alcool, il seguire in simultanea due video o il tuo inglese non eccezionale,
non ci capivi una cippa! - ieri sera, ore 18:30 della "costa orientale calabra", calato in pieno silenzio liturgico, ti apprestavi a seguire i due attesi eventi destinati a rinnovare l'
information technology nei settori più maturi e grossi in termine di volume d'affari: mobile e videogiuochi.
Ti senti di sorvolare su tanti particolari, perché non è il caso di cianciscare sui millemila minuti di autocelebrazione che
Tim Cook, CEO di
Apple, ha fatto alla società che guida. Né delle
micromachines AnkiDrive teleguidate da
iPhone!
Ma vadi direttamente alle cose serie! E mi faccia il piacere!
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se pensi al nome ti viene ancora da piangere... |
OS X 10.9, probabilmente l'ultimo della sua generazione prima della convergenza globale tra sistemi desktop e mobile.
OS X "Mavericks".
Mavericks? No, dici e
ti chiedi,
Mavericks?! Ci sei rimasto dimmerda a sentire quel nome! Dopo averti fatto lo scherzone che si sarebbe chiamato
Leone marino,
Craig Federighi ha cercato di spiegarti che, avendo finito i felini, alla
Apple hanno preso la (condivisibilissima...) decisione di passare ad una denominazione basata sui topònimi (Chicago, Nashville, Whistler... no quello era
Windows); così il nuovo OS per Mac si chiamerà col nome di una località della California famosa per il surf. No, dici, ma
Lynx?
Caracal?
Ocelot?
Gattopardo?
Battle Cat?
Tigre dai denti a sciabola?
Ligre?
Tigone?
Federighi, vedi che ci stavano tanti nomi disponibili, almeno fino al 10.16!
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il nuovo Mac Pro |
OS X Mavericks (sigh!) sfoggerà un design lievemente più piatto e sobrio di
Mountain Lion e novità perlopiù sotto il cofano (compressione della memoria attiva, congelamento della app inattive, scrolling migliorato, ecc... ecc...) garantendo prestazioni migliori, ma anche un
Finder coi tab e una gestione finalmente efficiente dei tag (le vecchie e gloriose etichette), nonché
Mappe e
iBooks in v. desktop (
ma cazzo lo leggi a fare un eBook seduto come un pirla alla scrivania davanti allo schermo?!) e qualche altro centinaio di cazzatelle/ritocchini qua e là. E i widget della
Dashboard? Si è mormorato che non ci saranno più, ma nulla è trapelato in merito.
OS X Mavericks sarà disponibile "questo autunno", per buona parte dei Mac dalla metà 2007 in avanti.
Soprassedendo sopra ai nuovi
MacBook Air (con maggior autonomia e prestazioni), al nuovo
Mac Pro (bellissimo e potentissimo: fino a
12-core intel Xeon @ 256-bit, dual graphics
ATI per gestire fino a 3 monitor, e
niente hard disc, solo memoria flash! e che, se tutto va bene, resterà in listino per i prossimi 10 anni), praticamente un cilindro nero lucido che, visto da sopra, sembra un'alpenliebe, su
iRadio (streaming radio gratuito per gli utenti Mac e mobile), e su
iWork for iCloud - che invece di farti un
iWork nuovo, ti propongono una variante di
Google Docs, maledetti! - arrivi a
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il nuovo Samsung |
iOS 7. Ora: sarà pure più leggero, parsimonioso di batteria, l'intero OS e tutte le app sono state completamente ridisegnate per sfoggiare un design ultrapiatto e più pulito - tanto che è stato definito
"l'aggiornamento più importante dall'introduzione dell'iPhone", ma di
iOS 7 non riesci a condividere appieno il delirio positivo di tanti fanboy. Perché per te è drammaticamente diverso: texture traslucide, sfondi che cambiano e si muovono quando si sposta il telefono, interfaccia troppo bianca e colorata.
SIRI, multitasking e centro notifiche grandemente potenziati, e l'introduzione del nuovo e utilissimo "centro di controllo", ma a tratti - già dalla schermata di sblocco! - ti sembra di vedere un
Samsung!
Di bello c'hai che, dopo l'aggiornamento, ti sembrerà di avere un
iPad mini nuovo di pacca!
Anche
iOS 7 sarà disponibile "questo autunno"... non per tutti i device,
of course!
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comunque la grandeur delle conferenze Microsoft è indubbia |
Spostandoti da San Francisco a Los Angeles, la conferenza di
mamma Microsoft, ha debuttato con
Metal Gear Solid V (ma
Kojima-
san non sviluppava in esclusiva per
Sony? boh!), per poi proseguire con tanta roba bella in esclusiva (
Forza Motorsport 5;
Ryse: Son of Rome, action d'ambientazione storica;
Quantum Break, che combinerà azione e show televisivo;
Dead Rising 3;
TitanFall; il free-to-play
Killer Instinct; l'n-simo
Halo; l'interessante
Project Spark;
D4 e
Crimson Dragon, l'attesissimo nuovo
Panzer Dragoon dirottato su
XBOX One... ah! cainiiiii). Ma anche il restyling della "vecchia"
360, più compatta e squadrata, disponibile da subito per l'acquisto.
Ah, XBOX One sarà rilasciata a novembre a € 499.
Un keynote, quello di
Microsoft, che non ha però fugato i dubbi inerenti alla connessione persistente all'internet, e alle protezioni anti-usato e anti-pirateria della nuova ammiraglia di Redmond.
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la bruttissima PlayStation 4 |
Ma stamani leggi il resoconto della conferenza
Sony - che non è che potevi seguirla alle 03:00 di notte! - e ci resti dimmerda (
2), quando scopri che
PlayStation 4 "non imporrà alcuna restrizione sui giochi usati e non farà mai controlli online e che, sì, costerà pure di meno: € 399"!
Ah, poi vabbe', il resto sono dettagli, perché, diciamocelo, quello che tutti aspettavano era sentire 'ste tre cose. Che poi è stato mostrato l'aspetto (brutto) della consolle, e i (pochissimi) titoli esclusivi in arrivo (
Granturismo 6;
The Dark Sorcerer, che poi s'è rivelata una miserrima seppur bellissima tech-demo;
The Order: 1866;
inFamous: Second Son e il MMOG
Final Fantasy XIV), ma poco t'importa...
Però devi dirlo: in quanto a IP esclusive
Microsoft batte a mani basse
Sony! Ma
Sony ha fatto dei punti deboli di
XBOX One il successo della sua
PlayStation 4. Perché, se
Microsoft non rivede le sue ingombranti politiche DRM ed hai un disservizio ADSL di 3 gg, il disco te lo giri sul pollice, te lo giri! Poi continui a leggere che i preorder della
XBOX One stanno sfondando su
Amazon e
Blockbuster: credici!
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